Cosa si mangia a Pasqua in Toscana?

Cosa si mangia a pasqua in Toscana?

Agnello, salumi tipici e tradizioni: ecco come si celebra il periodo pasquale nella regione Toscana.

 

Pasqua in Toscana: le tradizioni gastronomiche

 

Trascorrere la Pasqua in Toscana è un’occasione straordinaria per immergersi in un viaggio gastronomico che celebra la ricca tradizione culinaria di questa incantevole regione. Il cibo diventa un’esperienza sensoriale che si svela attraverso sapori autentici, prelibatezze raffinate e paesaggi da fiaba. Piatti della tradizione preparati con ingredienti di prima scelta, coltivati con cura e amore, e castelli medievali arroccati sulle verdi colline coltivate a viti e ulivi si uniscono in una sinfonia di gusto e di emozione che racconta l’anima della Toscana.
Ogni piatto servito sulla tavola pasquale porta con sé secoli di storia e un legame profondo con il territorio e i suoi prodotti genuini.

 

Ma cosa si mangia a Pasqua in Toscana? Quali sono i piatti tradizionali di Pasqua che si possono gustare in questa regione?

 

Antipasto con prodotti locali

Per rispondere alla domanda cosa si mangia a Pasqua in Toscana è bene partire dal principio, ossia dagli antipasti, a base principalmente di salumi e formaggi. In Toscana, parlare però di salumi e formaggi è come aprire le porte ad un tripudio di sapori, una vera e propria festa dei sensi, data la grande varietà e soprattutto qualità di tali prodotti.

 

I salumi e i formaggi toscani

I salumi locali, quali il delicato prosciutto crudo, l’aromatica finocchiona e il gustoso salame toscano, sprigionano profumi e sapori avvincenti, mentre i formaggi di pecora e di mucca, tra cui spiccano il pregiato pecorino toscano, donano al palato una cremosità divina e un abbraccio di gusto ineguagliabile. Ogni morso trasmette un’estasi gustativa, un’armonia di sapori che stuzzica il palato e lo prepara a un pranzo pasquale ricco di gusto.

 

I fegatini di pollo su pane toscano

Anche i fegatini di pollo sono un classico intramontabile della cucina toscana, specialmente a Pasqua. Saltati in padella con aglio, cipolla, salvia e vino bianco e serviti caldi sui tradizionali crostini di pane toscano, hanno una consistenza morbida e un gusto intenso, una vera prelibatezza da gustare in famiglia in un giorno di festa.

 

La torta pasqualina

Infine, sulle tavole non manca mai la torta pasqualina, una torta salata a base di pasta sfoglia, ripiena di un gustoso impasto di spinaci, ricotta, uova sode e formaggio grattugiato. La preparazione tipica prevede la realizzazione di uno o più strati di ripieno all’interno della sfoglia, con gli strati di spinaci e ricotta intervallati da uova sode intere. Questo schema crea un piatto succulento e saporito, molto amato per la sua combinazione di sapori e consistenze.

 

Primi piatti: pasta fatta in casa

Una tradizione pasquale da rispettare in cucina, non solo in Toscana, ma in tutta Italia, è quella della pasta fatta in casa: che si tratti di pici, tortellini o lasagne, il primo piatto di questa domenica speciale deve essere preparato a mano.
Dunque cosa si mangia a Pasqua in Toscana? Si preferiscono in generale i pici, una pasta dalla tradizione secolare simile a spaghetti molto spessi, conditi con un ragù denso e ricco di gusto, oppure i tortelli mugellani, grandi tortelli di pasta fresca fatta in casa e ripieni di patate aromatizzate.

 

Secondo d’agnello

Il protagonista indiscusso dei secondi piatti della tradizione pasquale toscana è l’agnello, cotto al forno o arrosto, accompagnato da erbe aromatiche e dal cosiddetto pane ramerino, un pane tradizionale toscano dalla crosta croccante e dorata e dalla mollica morbida e profumata. Ma quando ci si chiede cosa si mangia a Pasqua in Toscana, la risposta che mette tutti d’accordo è il buglione d’agnello, uno stufato di carne d’agnello marinato nel vino. Prepararlo secondo la tradizione richiede tempo e precisione, nonché un tegame di ferro in cui cuocere il tutto. La marinatura infatti deve durare almeno otto ore, per fare in modo che tutti gli aromi impregnino a dovere la carne. Da non dimenticare come accompagnamento, da servire direttamente nel piatto, i crostini di pane toscano leggermente scottati. La parola buglione significa in dialetto maremmano “insieme di cose”, proprio perché gli ingredienti vengono cotti e serviti tutti insieme.

 

 

Pasqua in Toscana: i luoghi dove trovare i cibi tradizionali di Pasqua

 

Conoscere quali sono i cibi tradizionali di Pasqua in Toscana è solo il primo passo per un’esperienza immersiva nelle tradizioni festive di questa magnifica regione: per comprenderne appieno la bellezza è indispensabile gustare questi tipici della tradizione in un ristorante tipico toscano.

 

A questo proposito non c’è luogo migliore del ristorante La Taverna, un caratteristico ristorante toscano situato nelle vecchie cantine di Castello Banfi, nei presso di Montalcino, e arredato secondo la tradizione, con tavoli in legno pregiato che richiamano le botti di vino che un tempo riposavano in quelle stesse stanze, con le volte a vista e magnifici arazzi che ritraggono la lussureggiante campagna toscana. Un ambiente intimo e accogliente, perfetto per un pranzo di Pasqua in famiglia all’insegna dei piatti tipici della tradizione.

 

Più raffinato ma di certo non meno accogliente è il Ristorante La Sala dei Grappoli, all’ombra dello storico Castello Banfi, in una sala dal soffitto con travi in legno a vista e con le pareti decorate con superbi grappoli dorati, dove poter vivere una vera esperienza enogastronomica di lusso.

Resort in Val d’Orcia in Toscana

Resort in Val d'Orcia in Toscana

Trekking, degustazioni, esperienze uniche: affidati a Castello Banfi Wine Resort per la tua permanenza in Val d’Orcia.

 

Resort in Val d’Orcia: come scegliere quello giusto?

 

La Val d’Orcia, patrimonio dell’UNESCO, è costellata da alberghi, hotel e resort, essendo questa una meta turistica molto gettonata in ogni periodo dell’anno. Per questo, quando si sceglie il resort in Val d’Orcia in cui soggiornare a contatto con la natura, bisogna valutare bene tutte le alternative, basando la propria scelta sulla distanza dalle attrazioni turistiche, i comfort, le attività e le esperienze che le diverse strutture hanno da offrire.
Una vacanza in Val d’Orcia, in resort o in B&B, si rivela è una ricca esperienza: i visitatori possono dedicarsi a un ventaglio di attività molto ampio, cullati dalla bellezza dei panorami senza tempo.

 

Castello Banfi Wine Resort in Val d’Orcia

 

Quando si visita la Val d’Orcia, il resort dunque deve essere quello giusto, e Castello Banfi Wine Resort si rivela il luogo perfetto per la vostra vacanza in Toscana sia che vogliate concedervi qualche giorno di relax e benessere, sia che desiderate dedicarvi alle tante attività in programma.
Quello che distingue il Castello Banfi Wine Resort dagli altri resort in Val d’Orcia in Toscana è il magistrale connubio tra ambienti d’altri tempi e comfort moderno, tra ospitalità calorosa e meticolosa attenzione ai dettagli. Questo incantevole wine resort in Val d’Orcia in Toscana è un’oasi di lusso che sorge in un autentico borgo medievale nel cuore della Val d’Orcia, e offre un rifugio raffinato ed esclusivo dove il relax diviene un’arte. Sia gli ambienti privati come camere e suites, sia gli ambienti comuni come la Sala Lettura, il Pergolato, la Sala Wellness e la Piscina sono concepiti per coccolare gli ospiti in ogni momento della loro giornata in perfetta armonia con la natura circostante.

 

Attività presso il Resort in Val d’Orcia Castello Banfi Wine Resort

 

Il Castello Banfi Wine Resort è la scelta ideale per chi cerca un nido di pace in cui assaporare ogni attimo, ma anche per chi vuole esplorare la Val d’Orcia e le sue bellezze. Per coloro che amano scoprire i segreti nascosti del territorio, il trekking si rivela un’attività emozionante, regalando l’incontro con una natura generosa e fiabesca, ma anche le visite guidate tra vigneti e uliveti diventano momenti di suggestivi che restano impressi nel cuore, sotto la sapiente e attenta organizzazione del nostro Staff.

 

Trekking e Mountain Bike in Val d’Orcia

 

Gli amanti del trekking troveranno nel nostro resort in Val d’Orcia in Toscana il luogo perfetto da cui partire per una o più giornate dedicate alla natura incontaminata e alla scoperta delle meraviglie che questa splendida terra ha da offrire. Il Castello Banfi Wine Resort dista infatti pochi chilometri dall’inizio del Sentiero Brunello, un percorso che da Montalcino attraversa i vigneti dalla cui uva nasce un vino così pregiato e famoso, e così profondamente legato al suo territorio. Percorrendo le colline soleggiate tra filari di viti e ulivi antichissimi, gli amanti del trekking potranno ammirare scorci mozzafiato e borghi da favola, o fermarsi lungo il tragitto per una degustazione di vini e prodotti tipici in una delle cantine locali. Il percorso è di circa 8 km (livello facile) e ha una durata di 2/3 ore.
Per chi invece preferisce un’esplorazione più estesa in sella a una bici, il nostro resort in Val d’Orcia organizza tour in Mountain Bike (brand Bianchi) o in bike elettrica con partenza dal resort stesso. Il tour si snoda attraverso luoghi incantevoli per oltre 30 km, ricchi di interesse dal punto di vista faunistico e paesaggistico, che hanno reso la Val d’Orcia patrimonio dell’UNESCO.

 

Volo in elicottero sulla Val d’Orcia

 

Ogni angolo della Val d’Orcia è uno scorcio paesaggistico degno di essere immortalato in un’opera d’arte, ma il panorama che si può ammirare sorvolando in elicottero questa regione è uno spettacolo sublime, che lascia senza fiato. Il nostro resort in Val d’Orcia in Toscana offre infatti la possibilità di sorvolare tutta la zona circostante in elicottero, ammirando dall’alto i vitigni e le colline lussureggianti, alla scoperta di borghi nascosti e meraviglie della natura, rivelando nuovi angoli di paradiso riservati agli sguardi privilegiati dei fortunati viaggiatori che prenotano il loro esclusivo tour in elicottero. È compresa nell’esperienza anche una visita alle Cantine Banfi, un pranzo presso il caratteristico Ristorane La Taverna o una cena presso il Ristorante Stellato La Sala dei Grappoli.

 

Degustazioni in Val d’Orcia

 

Oltre alla visita e degustazione in cantina, il Castello Banfi Wine Resort offre la possibilità di dedicarsi alla scoperta di un altro tesoro locale nato dalla terra e simbolo della ricchezza enogastronomica di questa zona della Toscana: l’olio extra vergine d’oliva. Organizziamo infatti tour e degustazioni presso un rinomato frantoio locale, situato a soli 15 minuti dal nostro albergo in Val d’Orcia.
L’esperienza, della durata di circa un’ora e mezza, vi porterà a contatto con una realtà produttiva che unisce la saggezza di un tempo e le più evolute tecnologie e che produce prodotti genuini che incantano il palato. Il pacchetto comprende la visita guidata, la degustazione di 3 diversi oli d’oliva qui prodotti e un ricco aperitivo con formaggi, miele, bruschetta e vino Montecucco.

L’arte dell’abbinamento cibo-vino

L'arte dell'abbinamento cibo-vino

Esaltare il sapore di prodotti del territorio con il giusto abbinamento di vino è davvero un piacere: scopri i consigli degli esperti di Castello Banfi Wine Resort.

 

 

Abbinamento cibo e vino: cosa c’è da sapere

 

L’abbinamento del vino con il cibo è considerato una vera e propria arte, la massima espressione della creatività gastronomica, che unisce due mondi sensoriali attraverso un incontro di sapori, aromi e consistenze che si fondono in una sinfonia di delizie gustative. Tuttavia, sebbene la soggettività nella scelta del vino giochi un ruolo fondamentale, ci sono alcune regole su come abbinare il vino al cibo che è opportuno seguire per esaltare non solo i singoli componenti, ma anche per godersi l’intera esperienza di degustazione: come un maestro d’orchestra, il sommelier o l’appassionato di vino sceglie attentamente il compagno perfetto per ogni pietanza, cercando l’equilibrio e l’armonia. Ecco cosa c’è da sapere su come abbinare i vini al cibo.

 

 

Come abbinare i vini al cibo: indicazioni generali

 

Nel complesso labirinto rappresentato dal mondo dei vini e dal loro accostamento al cibo, si aprono infinite strade; alcune di esse però sono ben riconoscibili e facilmente percorribili se non si vuole sbagliare l’abbinamento del vino al cibo.
Con gli aperitivi si consigliano vini frizzanti o spumanti, mentre per gli antipasti bisogna tener conto della loro tipologia: i salumi sposano bene diverse tipologie di vino, ma principalmente si preferiscono gli spumanti bianchi, i rossi secchi, fermi e leggeri, mentre per i formaggi l’abbinamento è piuttosto complesso e dipende dalla tipologia di formaggio. In linea generale, con i formaggi a pasta molle si consigliano vini bianchi di media struttura mentre con quelli a pasta dura un vino rosso e corposo.
Riguardo le portate principali, è risaputo che i rossi corposi e intensi si sposano con le carni succulente, che i bianchi freschi e vibranti danzano con i frutti di mare e con gli altri piatti a base di pesce, e che i vini dolci aromatici esaltano i dessert.

 

 

Tre principi per l’abbinamento cibo e vino

 

Ma quali sono i principi che si possono seguire per l’abbinamento dei vini al cibo e che hanno dato origine a queste regole? Le scuole di pensiero sono diverse ma l’Associazione Italiana Sommelier (AIS), si serve principalmente del Metodo Mercadini, basato su tre principi generali:

 

 

concordanza
contrasto
tradizione

 

Seguendo tale metodo su come abbinare i vini al cibo è possibile creare piacevoli accostamenti in grado di esaltare sia il piatto che la bevanda. L’efficacia del Metodo Mercadini consiste nel mettere in primo piano le sensazioni suscitate dal vino e dal cibo, dall’esperienza di degustazione in generale, ma inquadrandole analiticamente nei tre livelli di analisi visiva, olfattiva e di gusto.

 

 

Abbinamento cibo e vino per concordanza

 

L’abbinamento per concordanza esalta l’armonia e l’equilibrio, creando una sinfonia di sapori in perfetto accordo tra loro. Tale principio, infatti, si basa sul trovare affinità tra gli aromi, i gusti e le caratteristiche sensoriali del vino e del cibo. L’obiettivo è creare una combinazione in cui le componenti aromatiche e gustative del cibo si fondano e si completino con quelle del vino, migliorandone reciprocamente l’esperienza sensoriale complessiva.
Dunque, un vino corposo ed elaborato si abbina a piatti altrettanto complessi e a cibi dal gusto deciso e intenso; al contrario, per un piatto dal sapore delicato bisognerà abbinare un vino che sappia accompagnare e non coprire, dunque un vino leggero e non troppo strutturato.

 

 

Abbinamento cibo e vino per contrasto

 

L’abbinamento dei vini per contrasto, secondo il Metodo Mercadini è un’invitante avventura culinaria che esplora le sfumature e le complessità dei sapori, offrendo un’esperienza unica e indimenticabile per il palato.
Si basa infatti sull’idea di bilanciare i sapori opposti tra il cibo e il vino per creare un’esperienza gustativa intrigante, combinando cibi e vini che presentano caratteristiche gustative opposte, come dolce-amaro, grasso-acido o piccante-dolce. Questo principio su come abbinare i vini al cibo può portare a combinazioni sorprendenti, come un vino bianco secco accostato a un piatto di formaggio cremoso o un vino rosso strutturato con tannini decisi abbinato a un dessert dolce e ricco.

 

 

Abbinamento cibo e vino per tradizione

 

Il terzo principio dell’abbinamento vini è quello per tradizione: si sceglie di servire un vino che rientri nella tradizione culinaria, e quindi geografica, della portata principale. Questo metodo sfrutta le sinergie e le tradizioni culinarie locali che si sono sviluppate nel corso del tempo, ed è allo stesso tempo il più semplice e il più apprezzato da seguire.
L’arte di abbinare vino e cibo per tradizione è un tributo alla ricchezza e alla diversità del patrimonio culinario italiano. E la Toscana è uno dei luoghi più indicati per un’esperienza gastronomica di altissima qualità, dove materie prime e ricette della tradizione si incontrano con vini pregiati imbottigliati ad arte per racchiudere tutto il potenziale delle uve accuratamente selezionate.
Un’esperienza di degustazione per approfondire il tema degli abbinamenti tra vino e cibo è sicuramente un’ottima soluzione.

 

L’Enoteca, una bottega d’altri tempi situata tra le mura del castello medievale di Poggio alle Mura nei pressi di Montalcino, è il posto ideale in cui lasciarsi guidare dagli esperti sommelier per degustare i migliori vini della regione e scoprire i migliori abbinamenti con i prodotti gastronomici locali.


Per chi vuole godersi un’esperienza di gusto completa, un vero viaggio nella sinfonia culinaria della Toscana, il ristorante La Taverna offre, un’ampia selezione di vini, tutti da abbinare ai piatti della tradizione rivisitati in chiave moderna dai nostri chef.

Cosa regalare a un amante del vino

Cosa regalare a un amante del vino

Ecco tante idee originali per fare un regalo gradito a chi ama il vino.

Scopri le proposte di Castello Banfi Wine Resort.

 

10 idee regalo per gli amanti del vino

 

Quando si tratta di scegliere cosa regalare ad un amante del vino, l’obiettivo è sorprendere e deliziare i sensi con doni che catturino l’essenza stessa del vino e della cultura che ruota attorno a esso. Per i non appassionati, la ricerca di regali unici e memorabili potrebbe risultare complicata, ma il mondo dei vini offre un’ampia gamma di possibilità, che vanno dalla classica bottiglia agli accessori da sommelier, fino anche alle visite in cantina o a un’esperienza enogastronomica. Ecco dunque 10 idee regalo per chi non sa cosa regalare agli amanti del vino.


1. Bottiglia di vino pregiata

 

Una bottiglia di vino pregiata rappresenta sempre la scelta ideale quando ci si chiede cosa regalare a un amante del vino: oltre ad aggiungere un pezzo di valore alla sua collezione, il dono di una bottiglia può anche essere un’occasione per godersi insieme il regalo e accompagnare con un brindisi l’occasione speciale.


2. Set di calici da vino

 

Tuttavia, se non si è esperti o se non si conoscono i gusti della persona per cui state cercando il regalo, può risultare complicato acquistare la bottiglia giusta. Ecco perché, se vi state chiedendo cosa regalare ad un bevitore di vino pur senza essere voi stessi dei provetti intenditori, un’idea regalo sempre di grande effetto è un set di calici da vino. La fascia di prezzo dei calici da vino è molto ampia, per cui è un regalo che può adattarsi facilmente a qualunque tipo di budget, ma con la garanzia di fare un dono sempre molto gradito.


3. Decanter

 

Anche con i decanter c’è un’ampia possibilità di scelta: si va dai modelli più tecnologici, i cosiddetti decanter automatici, che aiutano a completare il processo di respirazione del vino in poco tempo, ai veri e propri oggetti di design, perfetti da esporre in sala da pranzo e da utilizzare anche nelle cene più formali.


4. Accessori per il vino

 

Oltre a calici e decanter, ci sono anche diversi altri accessori per il vino indispensabili per un intenditore. I kit base comprendono in genere:
un cavatappi di pregio;
un taglia-capsule;
un tappo per il vino;
un versatore;
un termometro per vino.
Ma quando si tratta degli accessori per gli amanti del vino, cosa regalare dipende solo dalla vostra fantasia.


5. Cantinetta


Non tutti gli appassionati di vino ne hanno una in casa, ma è uno strumento di cui non si può fare a meno: la cantinetta da vino. È l’ideale per chi non ha una cantina vera e propria o un ambiente adatto alla conservazione delle bottiglie più pregiate, non occupa spazio ed è elegante e di design.


6. Libri sul vino


Interessanti e molto graditi sono anche i libri sul vino, sia che si tratti di manuali di degustazione sia che di libri sulla storia del vino o sugli abbinamenti.


7. Corso di degustazione


Un’altra idea interessante è un corso di degustazione: questi corsi possono partire dalle basi, come illustrare la scelta del bicchiere, la temperatura di servizio, cosa fare e cosa non fare quando si degusta un vino, oppure possono essere veri e propri percorsi formativi, il primo passo verso l’affascinante mondo dei sommelier, che possono trasformare un amante del vino in un vero e proprio intenditore.


8. Pernottamento in un wine resort


Numerose sono anche le esperienze a tema vino da regalare ad un appassionato. Tra i regali più apprezzati dagli amanti del vino vi è il pernottamento in un wine resort, come il Castello Banfi Wine Resort, situato nei pressi di Montalcino, un affascinante castello medievale tra le verdi colline della campagna toscana.
Le antiche mura di pietra, le torri maestose e i merli affacciati sul paesaggio da fiaba, ma anche gli interni, splendidamente restaurati, e i luoghi dedicati al relax e al benessere, sono un tripudio di eleganza classica e raffinatezza moderna. Ma quello che rende veramente straordinaria l’esperienza di pernottare in questo wine resort è il suo essere interamente dedicato al relax e al buon vino.
Immersi nella bellezza intatta del paesaggio toscano, gli ospiti possono passeggiare tra i filari di viti rigogliose, respirare l’aria profumata di frutta matura e osservare, nella stagione giusta, anche la pratica della vendemmia.


9. Visita in cantina


La visita in cantina, come per esempio quella presso Castello Banfi Wine Resort, è un’altra esperienza legata al vino da non lasciarsi sfuggire se si hanno amici amanti del vino: oltre a una degustazione guidata è possibile ammirare l’intero processo di produzione del vino dell’azienda Banfi, che ha unito sapientemente le tradizioni enologiche del territorio alle tecnologie più innovative.
Oltre alla cantina vera e propria, del complesso di Castello Banfi Wine Resort fa parte anche l’Enoteca, una suggestiva bottega toscana, caratterizzata da volte a crociera e mura di pietra secolari, che custodisce una selezione di etichette che rappresentano le eccellenze vinicole della Toscana e non solo.


10. Pranzo in una ristorante con ottima selezione di vini


Infine, se sei ancora indeciso su cosa regalare ad un amante del vino, c’è la possibilità di offrire un pranzo o una cena presso ristoranti con un’ottima selezione di vini. Presso Castello Banfi Wine Resort si trovano il Ristorante La Sala dei Grappoli (una Stella Michelin), all’ombra di un autentico castello medievale, e il caratteristico ristorante La Taverna, situato sotto le volte delle vecchie cantine del castello. Regalare questa esperienza ad un amante del vino significa offrirgli non solo un’ottima selezione di vini, ma anche prodotti tipici della Toscana preparati a regola d’arte da chef di prima classe.

Piatti tipici toscani: 7 prelibatezze

Piatti tipici toscani: 7 prelibatezze

Scopri i cibi tipici toscani: le 7 prelibatezze gastronomiche della regione Toscana e dove ti consigliamo di mangiarle.

 

7 cibi tipici toscani da provare

 

Nel cuore della lussureggiante Toscana, una terra che incanta con i suoi paesaggi da fiaba e la sua storia millenaria, l’ospitalità è un valore sacro, di cui Castello Banfi Wine Resort si fa da sempre portavoce. Qui, la cultura dell’accoglienza trova la sua massima espressione e i visitatori vengono accolti con professionalità e calore; ma non è solo nell’ospitalità che risiede l’anima della Toscana, bensì anche nel suo tesoro più prezioso: il cibo.
Un tripudio di sapori autentici e genuini, che affonda le sue radici in una tradizione culinaria secolare, rende l’esperienza gastronomica toscana un viaggio per tutti i sensi. Per comprendere appieno le bellezze di questa regione, è dunque essenziale assaggiare almeno uno dei 7 cibi tipici toscani che ne rappresentano l’essenza.

 

La fiorentina, un grande classico

 

Ma qual è il cibo più famoso della Toscana? La bistecca alla fiorentina occupa senza dubbio il primo posto nell’immaginario collettivo quando si parla di piatti tipici della Toscana, un primo posto di certo ben meritato. Cucinata ad arte, questa costata di manzo nasconde una tenerissima carne sotto una crosta dorata e croccante. Generosa nella sua porzione e audace nel suo sapore, è frutto di una cottura precisa e attenta, ma anche di ingredienti di primissima scelta, carne selezionata con cura tra il bestiame allevato nelle verdi distese della regione. Si consiglia di accompagnarla con un Brunello di Montalcino, che esalta i profumi della carne e rivela la complessità dei vini rossi della tradizione.

 

Non solo fiorentina: ecco quali sono le altre golosità della Toscana

 

Ecco quali sono le altre specialità gastronomiche toscane da provare almeno una volta nella vita.

 

La ribollita

 

Rientra a pieno titolo tra i cibi tipici toscani è la ribollita, un antico piatto contadino di verdure fresche, legumi e pane raffermo, che incarna l’essenza stessa della tradizione toscana. Questa zuppa, nata come ricetta contadina tramandata di generazione in generazione, viene oggi rivisitata con l’utilizzo di materie prime a chilometro zero, ma mantiene inalterato il suo spirito. Cotta a fuoco lento per ore, è quasi come un caldo abbraccio per il palato, un caleidoscopio di sapori in cui si riconoscono la dolcezza delle verdure, la pienezza dei legumi e l’aroma inconfondibile delle erbe aromatiche. Accompagnata da un Chianti Classico, il suo sapore robusto si unisce all’intensità dei vini rossi toscani.

 

La pappa al pomodoro

 

La pappa al pomodoro, uno dei piatti tipici in Toscana per eccellenza, incarna l’eleganza e la semplicità della tradizione culinaria della regione: è una sinfonia di sapori autentici e profumi mediterranei. Le sfumature rosse dei pomodori maturi si fondono con l’oro dell’olio extravergine di oliva toscano, mentre l’aglio e le erbe aromatiche donano una nota di profondità. L’ingrediente segreto, il pane toscano raffermo, si trasforma in una consistenza morbida e cremosa, avvolgendo la bocca in un abbraccio di piacere.

 

Crostini e fegatini

 

E parlando di pane e cibi toscani non si può non menzionare i crostini con fegatini, una delicata preparazione che combina fegatini di pollo, pane croccante e un tocco di aromi. Ogni morso sprigiona un’esplosione di sapori, racchiusi ad arte nella cremosità avvolgente di questo piatto così caratteristico.

 

Pici (o pinci come vengono chiamati a Montalcino) al ragù

 

Indimenticabili sono anche i pici al ragù di cinghiale, una pasta fatta a mano, simile a degli spaghetti spessi, condita con un ragù di cinghiale dal sapore inteso e casereccio, ma allo stesso tempo complesso e affascinante.

 

Prelibatezze toscane particolari

 

Un posto d’onore tra i piatti tipici della Toscana merita anche il famoso Lampredotto, una specialità a base di trippa di vitello, ricca di sapore e dalla consistenza tenera. Questo taglio di carne, estratto con cura dalla parte dello stomaco dell’animale, diventa il protagonista di un piatto che richiede pazienza e abilità nel suo processo di preparazione. Esso rappresenta un’esperienza culinaria unica per coloro che osano avventurarsi nelle delizie meno convenzionali, ma che sono comunque uno dei cibi toscani per eccellenza.
Infine, per rispondere esaustivamente alla domanda su qual è il prodotto tipico della Toscana più famoso e più consumato anche fuori regione, escludendo ovviamente l’ampia selezione di vini e rimanendo sui cibi toscani, la risposta è: i cantucci con il Vin Santo. Questi biscotti di mandorle croccanti e profumati, perfetti se intinti nel vin santo, sono uno dei dolci più amati in tutta la penisola. L’armonia tra la dolcezza dei cantucci e la ricchezza del vino crea una conclusione perfetta per un pasto toscano.

 

Cibi tipici toscani al Ristorante La Taverna

 

Per coloro che desiderano immergersi appieno nella secolare tradizione culinaria toscana, non c’è luogo migliore del Ristorante La Taverna. Situato all’ombra del Castello Banfi Wine Resort, questo tempio del gusto offre un’esperienza unica, dove i piatti tipici toscani sono preparati con maestria e passione utilizzando solo materie prime locali di altissima qualità.
Qui, in un ambiente piacevole e rustico, potrai valutare se optare per un menù con percorso degustazione oppure con antipasti, primi, secondi e dessert alla carta. Il Ristorante La Taverna è il luogo in cui l’ospitalità e la tradizione culinaria toscana prendono vita ad ogni boccone e ad ogni sorso di vino.

Piatti tipici di Montalcino: dove gustarli

Piatti tipici di Montalcino: dove gustarli

Ecco quali sono i piatti tipici della zona di Montalcino, come cucinarli e dove gustarli in abbinamento ai vini di qualità del territorio.

 

Piatti tipici di Montalcino: quali sono e dove gustarli

 

Il territorio di Montalcino, l’incantevole borgo toscano incastonato tra le colline della Val d’Orcia, racconta una storia antica quanto il suo ricco terreno sul quale crescono i vitigni più pregiati, una narrazione che si riflette anche nelle tradizioni culinarie ed enogastronomiche della zona.
I piatti tipici di Montalcino sono fatti di sapori autentici, che rispecchiano un modo di vivere semplice e tradizionale, profondamente legato al territorio e alle sue eccellenze. Ciascuna ricetta è un viaggio culinario alla scoperta dei prodotti tipici della regione, e ogni borgo o piccolo paese vanta spesso una propria personale rivisitazione delle ricette, rendendo le esperienze culinarie a Montalcino uniche e variegate.

 

Cosa mangiare in Val d’Orcia?

 

La Val d’Orcia, dichiarata patrimonio dell’UNESCO, è costellata da piccoli borghi immersi in un paesaggio lussureggiante. Ciascuno di essi è portavoce di una tradizione enogastronomica locale che richiama da sempre turisti da ogni angolo del mondo. Che si parli di antipasti, primi, secondi o dolci, la scelta su cosa mangiare in Val d’Orcia è ampia.

 

Salumi e formaggi legati al territorio

 

Tra gli antipasti, una menzione d’onore va riservata al prosciutto di Cinta Senese, dal sapore unico e inconfondibile, simile a quello della cacciagione, e dal caratteristico profumo speziato, perfetto in abbinamento al Brunello di Montalcino.
Anche il Pecorino di Pienza rientra tra le prelibatezze della Val d’Orcia e tra i piatti tipici di Montalcino: fresco o stagionato novanta giorni in barriques di legno di rovere, il suo gusto deciso è influenzato dalle erbe aromatiche di cui si nutrono le pecore, allevate allo stato semibrado.

 

Primi piatti tradizionali

 

I primi piatti tipici di Montalcino e della Toscana in generale sono rinomati per il loro gusto intenso e concentrato, ricco dei sapori e dei profumi del territorio, con condimenti a base di carne di cacciagione.
Tra i primi piatti più tradizionali ci sono i pici, una pasta fresca lunga e spessa tipica della tradizione della Val d’Orcia, che si sposano alla perfezione con diversi condimenti (selvaggina, aglione e salse) poiché catturano l’essenza di ogni preparazione grazie alla loro superficie porosa che trattiene sughi e sapori.

 

Pici o Pinci


Nella terra del Brunello, i pici vengono chiamati “pinci”: i pinci alle briciole sono uno dei piatti tipici di Montalcino più classici da gustare nei ristoranti e nelle taverne del posto, e rappresentano la dimostrazione che lo spirito creativo dei toscani riesce a rendere ricco e gustoso anche un piatto all’apparenza semplice e “povero”. Al tradizionale condimento con aglio, olio e peperoncino, si aggiungono infatti briciole di pane toscano tostato o raffermo, che aggiungono un pizzico di sfiziosità e sorpresa all’interno del piatto.

 

Tortelli alla Mugellana

 

Molto più elaborati sono i tortelli alla Mugellana, una delle ricette tipiche di Montalcino più apprezzati della regione, soprattutto se accompagnati da una bottiglia di Brunello di Montalcino. Questi particolari tortelli, preparati con la pasta fresca, sono ripieni di patate aromatizzate con formaggio, prezzemolo e aglio, e si sposano alla perfezione con condimenti ricchi a base di carne, come il ragù di cinghiale.

 

I secondi piatti tipici

 

Un altro grande classico della cucina toscana da gustare a Montalcino è il peposo, uno stracotto tenerissimo immerso in una salsa densa e speziata, dal sapore antico, come quella della tradizione, che cuoce lentamente per quasi tre ore all’interno di un tegame di rame. Il peposo si accompagna di solito con pane toscano e Brunello di Montalcino.
Anche lo stufato alla Sangiovannese è un altro dei piatti tipici di Montalcino legato alla tradizione “povera” e operaia: questo stufato viene preparato con diverse spezie come zenzero, chiodi di garofano e cannella, e ogni famiglia montalcinese tramanda di padre in figlio il proprio mix di spezie perfetto.

 

Dolci della tradizione

 

Panforte, amaretti e ricciarelli sono i dolci più amati nella regione e sono legati alla storia e alle tradizioni locali. Infatti, per risalire alla più antica ricetta del panforte, un tempo appannaggio esclusivi di nobili e aristocratici, bisogna andare a ritroso nel tempo fino all’anno Mille.
La versione “bianca” che si gusta attualmente in tutta la provincia di Siena risale invece alla visita della regina Margherita del 1879 a Siena, in occasione della quale i senesi realizzarono un panforte più delicato coperto di zucchero vanigliato.

 

Dove mangiare a Montalcino

 

Questo viaggio alla scoperta dei piatti tipici e delle ricette di Montalcino non può che terminare con una domanda: dove mangiare nei pressi di Montalcino?

 

La Taverna

 

Uno dei luoghi più caratteristici dove mangiare nei pressi di Montalcino è il Ristorante La Taverna, situato tra le colline che circondano l’incantevole Castello Banfi Wine Resort. Il ristorante è stato progettato nelle antiche cantine del castello medievale e arredato in stile tradizionale toscano, con tavoli in legno, bottiglie pregiate in esposizione e volte in mattoni, per un ambiente rustico e confortevole.
L’atmosfera che si respira è quella di un’accogliente taverna d’altri tempi dove poter gustare in compagnia di amici e famiglia i piatti tipici di Montalcino accompagnati dall’ottimo vino firmato Banfi.
La cucina offre agli ospiti i piatti della tradizione montalcinese e toscana, tra cui la guancia di maialino brasata al Moscadello con zucca, polenta e jus alle prugne o il raviolo ai porcini dell’Amiata, con crema di ceci e polvere di Cinta Senese, utilizzando solo ingredienti freschi e genuini, a km0, che esaltano l’autenticità dei sapori del territorio e regalano un’esperienza enogastronomica da provare almeno una volta.

 

La Sala dei Grappoli

 

Cenare al Ristorante La Sala dei Grappoli, sempre presso Castello Banfi Wine Resort, è invece come intraprendere un viaggio attraverso i sapori della Toscana, rivisitati dallo chef Domenico Francone e dal suo team. Le materie prime locali sono utilizzate ad arte per creare menù stagionali che regalano agli ospiti un’esperienza indimenticabile, grazie anche alla migliore selezione di vini Banfi.
Il ristorante gode di una sala interna raffinata e unica, con travi in legno a vista e pareti affrescate da voluttuosi grappoli verdi e oro, e di una terrazza esterna, all’ombra del castello e con vista sul paesaggio mozzafiato delle colline toscane.

Degustazione in cantina a Montalcino

Degustazione in cantina a Montalcino

Scopri la nostra enoteca e la nostra cantina, situate in posizione strategica vicino a Montalcino e goditi una degustazione indimenticabile.

 

Degustazioni di vino nelle cantine a Montalcino: dove andare?

 

Sono sempre di più i turisti e gli appassionati di vino che scelgono le cantine di Montalcino per una degustazione delle più pregiate eccellenze di questo territorio unico. Le cantine a Montalcino, infatti, sono il luogo perfetto per approfondire la conoscenza del mondo del vino dalla storia alle tecniche di produzione.
Il turismo enogastronomico negli ultimi anni non si limita alla semplice degustazione dei prodotti locali ma è complementare all’esplorazione del territorio e delle sue tradizioni: l’incantevole borgo di Montalcino, incastonato tra le verdi e soleggiate colline del sud della Toscana, è la meta ideale per un’esperienza immersiva di questo genere.

 

Perché Montalcino è il luogo perfetto per conoscere il vino?

 

Una visita alle cantine di Montalcino accompagnata da una degustazione di vini non può dirsi completa senza un breve excursus sulla storia di questo territorio, profondamente legato fin dal passato alla produzione vinicola.

 

Montalcino: terra di vini già dall’epoca etrusca

 

La vocazione del territorio di Montalcino per la produzione del vino è antica quanto il borgo stesso: numerosi ritrovamenti archeologici testimoniano infatti che già in epoca etrusca le verdeggianti colline che circondano il luogo dove ora sorge la città erano dedicate alla coltivazione della vite e alla produzione di ottimi vini rinomati in tutta la penisola.
Ma è durante l’Ottocento che, con la produzione del Brunello, Montalcino conquista il titolo di “patria del vino”, diventando così meta prediletta di intenditori e appassionati curiosi di scoprire le cantine del territorio e sperimentare le degustazioni che ognuna di loro propone. Le cantine di Montalcino sono infatti tra le prime ad aprire le loro porte ai visitatori, diventando uno tra i primi borghi in Italia a promuovere l’enoturismo.

 

Territorio unico e produttori d’eccellenza

 

Per tutti coloro che desiderano conoscere meglio il mondo del vino, dalle origini agli aspetti più tecnici legati alla produzione, una degustazione presso una delle cantine di Montalcino risulta essere la scelta ideale.
Questo territorio, infatti, grazie al suo particolare microclima, permette di produrre vini di altissima qualità, primo tra tutti il Brunello di Montalcino, espressione massima del vitigno principe di queste terre: il Sangiovese.

 

Cantine a Montalcino dove prenotare una degustazione di vini

 

Ma dove assaggiare il Brunello di Montalcino e le altre eccellenze del territorio? Castello Banfi Wine Resort è il luogo ideale dove fare una degustazione nel territorio di Montalcino. Situato nell’incantevole Poggio alle Mura, a pochi passi dal centro di Montalcino, questo meraviglioso wine resort offre la possibilità di visitare i vigneti e la cantina Banfi e di vivere un’esperienza di degustazione davvero unica. Visitare le cantine nei pressi di Montalcino per le degustazioni non sarà solo un itinerario che vi accompagnerà tra i profumi inebrianti e i mille sapori di questa regione, ma un vero e proprio viaggio nel mondo della produzione vitivinicola, dove il sapere di altri tempi si intreccia con le ultime tecnologie, dando vita a prodotti d’eccellenza senza paragoni.

 

Si comincia dalla visita dei vigneti

 

La visita dei vigneti è la prima tappa per chi decide di fare una degustazione nei pressi di Montalcino. Passeggiando tra i filari, avrete l’occasione di scoprire curiosità tecniche e storiche sulle diverse varietà di uva prodotte a Montalcino e sulle tecniche che permettono di trasformarle nei vini straordinari che caratterizzano questo territorio e su come si produce il vino.

 

Le visite in cantina

 

Presso Castello Banfi Wine Resort la visita ai vigneti è accompagnata dalla visita alla cantina, cuore pulsante dell’azienda Banfi, concepito per preservare la ricchezza delle uve e le loro caratteristiche. Fiore all’occhiello della nostra cantina è la nuovissima area di vinificazione, completamente visitabile grazie ad alcune confortevoli ed innovative soluzioni architettoniche, che permettono di osservare tutto il processo di vinificazione.
Sarete accompagnati da una guida esperta, che vi illustrerà le diverse fasi produttive del vino e i diversi strumenti utilizzati per la produzione e per l’invecchiamento. Avrete al vostro fianco anche i nostri esperti sommelier che vi accompagneranno nell’esperienza di degustazione, insegnandovi come riconoscere un buon vino con la vista e con l’olfatto, prima ancora che con il palato.

 

Come si svolgono le degustazioni presso l’Enoteca

 

L’Enoteca Banfi è il luogo ideale dove assaggiare una selezione di varie tipologie di Brunello di Montalcino, accompagnando ogni calice ai prodotti, accompagnandolo con prodotti tipici come il pecorino locale e il prosciutto toscano. A pochi passi dal castello, l’ambiente ricrea in tutto e per tutto una bottega toscana d’altri tempi, con pavimenti rustici e soffitto con travi a vista. Potrete passeggiare tra gli eleganti scaffali in legno pregiato su cui campeggiano le meraviglie dell’artigianato locale e le eccellenze vinicole firmate Banfi; potrete degustare prodotti enogastronomici della zona, tra cui anche il rinomato Condimento Balsamico Etrusco e le grappe Banfi.
Per venire incontro alle esigenze di tutti gli amanti del vino, la nostra enoteca organizza diversi percorsi di visita, dal tour pomeridiano con degustazione di quattro tipologie di vino fino al tour mattutino con pranzo di tre o quattro portate, con vini scelti in abbinamento dai nostri esperti sommelier, o ancora prenotando un tour privato con visita ai vigneti, alla cantina e alla Balsameria, seguita da una degustazione guidata e pranzo presso il ristorante La Taverna.

Enoturismo in Italia: storia e curiosità

Enoturismo in Italia: storia e curiosità

L’enoturismo è una forma di turismo che pone al centro il vino e la sua produzione. Scopri di più sul turismo del vino in Italia e sulla sua storia.

 

Enoturismo: significato e storia del turismo del vino in Italia

 

L’enoturismo o turismo del vino è un viaggio alla scoperta dei territori con una forte vocazione vinicola, arricchito da degustazioni di vini e prodotti enogastronomici locali, da visite guidate alle cantine e ai vigneti, e dall’incontro con le tradizioni e la cultura del posto.
Dunque, quando ci si chiede cosa si intende per enoturismo, è importante comprendere che non ci si riferisce solo alla classica degustazione presso un wine bar ma a un’esperienza immersiva e fortemente legata al territorio che abbraccia l’intera cultura del vino e della sua produzione. Spesso, infatti, le cantine sorgono presso borghi incastonati tra le colline baciate dal sole e filari di vitigni a perdita d’occhio, in un paesaggio da fiaba, che fa da sfondo all’esperienza di degustazione, divenendo parte integrante di essa.

 

Le mete più ricercate dagli enoturisti

 

Sono soprattutto le zone della Toscana rinomate per la loro produzione vinicola come la Val d’Orcia o le zone del Chianti. Qui, grazie all’intraprendenza e al sentimento di ospitalità e accoglienza che contraddistingue gli abitanti di queste zone, le aziende vinicole locali hanno dato nuova vita a piccoli villaggi e borghi medievali, trasformandoli in musei, B&B o resort di lusso dove dedicarsi al relax, all’arte, al benessere e al buon vino.
La cultura del vino è infatti legata a quella del piacere, del benessere e dell’intrattenimento, per cui quando si parla di enoturismo non mancano mai attività come SPA e percorsi termali, attività creative come mostre, laboratori e workshop dedicati alla produzione del vino così come esperienze a contatto con la natura per tutta la famiglia, come escursioni, trekking e la vendemmia turistica.

 

Quando nasce l’enoturismo

 

Vino e turismo è un connubio molto antico, eppure il fenomeno dell’enoturismo in Italia è relativamente recente: nasce nei primi anni Novanta per iniziativa di alcune associazioni che diedero dato vita a importanti manifestazioni legate al vino e al turismo e famose ancora oggi, come gli eventi “Cantine Aperte” o “Calici sotto le stelle”. Grazie a queste iniziative, negli ultimi trent’anni oltre 15 milioni di turisti si sono avvicinati al mondo della produzione del vino, alla sua storia e alle tradizioni del territorio.

 

La legislazione in materia di enoturismo

 

Ma da chi è regolamentato l’enoturismo? E quali sono le leggi che regolano questa forma di turismo?

La legislazione in materia di enoturismo o turismo del vino è molto recente. All’inizio degli anni Duemila nascono le Strade del vino, ovvero percorsi tutelati lungo i quali insistono “valori naturali, culturali e ambientali, vigneti e cantine di aziende agricole o associate aperte al pubblico” e che hanno aperto le porte a un nuovo modo di concepire il turismo legato al cibo e al vino, e soprattutto alle eccellenze del territorio.
Risalgono invece al marzo 2019 le Linee guida in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica, fortemente voluti da tutti gli addetti del settore e approvati durante la Conferenza Stato-Regioni. Il Decreto Enoturismo regolamenta poi le visite in cantina, la fatturazione delle attività legate al turismo del vino e le competenze che deve avere il personale che opera in questo settore.

 

Enoturismo in Toscana: dove andare?

 

Uno dei luoghi più suggestivi legati all’enoturismo è la Val d’Orcia, che con i suoi paesaggi mozzafiato, i suoi borghi ricchi di storia e una fortissima vocazione enologica del territorio, è da sempre meta prediletta degli enoturisti.
Nel cuore della Val d’Orcia, a pochi chilometri da Montalcino, patria del Brunello, sorge Castello Banfi Wine Resort, una struttura ricettiva di lusso dedicato al turismo del vino e al benessere, un’oasi tra le colline toscane in cui regalarsi un piacevole weekend lontano dallo stress cittadino, in armonia con i ritmi lenti della campagna.

 

Turismo del vino: non solo degustazioni

 

Il cuore pulsante dell’enoturismo è certamente la degustazione dei vini e dei prodotti locali che, con la loro perfetta armonia di profumi e sapori, sono lo specchio dell’eccellenza del territorio. Castello Banfi Wine Resort organizza esperienze di degustazione personalizzate che vi permetteranno di gustare i sapori del castello e di viaggiare con il gusto e l’olfatto tra la Toscana e il Piemonte, provando i migliori vini firmati Banfi.
Inoltre, in perfetto accordo con lo spirito del turismo del vino, offriamo la possibilità di fare una visita unica attraverso i luoghi e le eccellenze che caratterizzano la nostra azienda, un percorso che inizia con la visita alla proprietà e ai vigneti, dove crescono i grappoli superbi che danno vita alle bottiglie più pregiate, prosegue con un tour guidato della cantina, un luogo dove le tecnologie di ultima generazione incontrano materie prime di altissima qualità e tradizioni di una volta, per terminare l’esperienza con un pranzo ricco di prodotti locali che soddisferà anche i palati più esigenti.

La Pettegola Banfi Limited Edition 2023 di Noma Bar

La Pettegola Banfi Limited Edition 2023 di Noma Bar

Le figure estremamente lineari ed essenziali di Noma Bar avvolgono la bottiglia della Limited Edition 2023 di La Pettegola, il Vermentino di Banfi.

 

Noma Bar: l’artista

L’avventura di Banfi con il mondo del design prosegue e vede, per la prima volta, il coinvolgimento di un artista non italiano: Noma Bar, israeliano di base a Londra, millesimo 1973. Designer, illustratore, grafico, i lavori di Bar sono stati pubblicati su numerosi media internazionali, tra i quali BBC, Random House, The Observer e The Economist. La prima cosa che si nota, osservando le sue illustrazioni, è l’utilizzo di linee nette che delimitano lo spazio, da lui definito “spazio negativo”, e che consentono all’osservatore di vedere con la mente. Le sue collaborazioni con brand internazionali spaziano dalle campagne per Greenpeace, Amnesty International, IBM, Coca-Cola e molti altri. Molto celebri sono i suoi ritratti di personaggi politici, cantanti e attori, ma anche protagonisti delle fiabe e tanti animali.

 

L’etichetta Limited Edition 2023 di Noma Bar per La Pettegola di Banfi

 

Con La Pettegola Limited Edition di Banfi, Noma Bar si avvicina per la prima volta al mondo del vino. “Non avevo mai lavorato prima su un’etichetta o con la realtà aumentata”, dichiara. “Ma le sfide come questa proposta da Banfi, sono quelle che più mi appassionano. Ho voluto coniugare il mio stile con il mondo de La Pettegola, immaginando un mondo tra donne intente a rivelarsi sogni, passioni e segreti di fronte ad un bicchiere di vino. Le loro emozioni, così come i dettagli de La Pettegola, sono comenascoste in piena vista: lo stupore che si crea nel guardare più da vicino è ciò che rende il design e la vita, in fondo, così speciali”.

L’artwork di Noma Bar rappresenta cinque figure femminili che, se a prima vista possono sembrare un enigma, osservandole meglio se ne possono cogliere i dettagli più veri, scoprendo che in ognuna di loro c’è un po’ de La Pettegola. Un calice dorato, una bottiglia affusolata, un uccellino dalle ali spiegate. I simboli de La Pettegola sono trasformati dall’artista in segni distintivi per un’etichetta piena di tante sfaccettature diverse, tutta da scoprire.

 

Le Limited Edition La Pettegola degli anni passati

 

La Pettegola, prodotto per la prima volta nel 2012, a partire dal 2018 vanta un’edizione limitata (solo ventimila bottiglie per la 2023) firmata, ogni anno, da artisti e designer di fama internazionale. La prima, nel 2018, è stata disegnata da Alessandro Baronciani, nel 2019 è stata la volta di Ale Giorgini, a cui sono seguiti Riccardo Guasco nel 2020, Elena Salmistraro nel 2021 e i Van Orton per l’edizione 2022.

In occasione della decima vendemmia del Vermentino firmato Banfi si è pensato, inoltre, di produrre una confezione speciale, in edizione limitata, con le sei Limited Edition.

 

Banfi Experience e Realtà Aumentata

 

Anche per l’edizione 2023, l’etichetta della Limited Edition prende vita grazie alla Realtà Aumentata, le cinque figure femminili protagoniste dell’artwork si animano esprimendo i loro pensieri e le loro emozioni.

Per vedere l’etichetta animata basta scaricare la app Banfi Experience (Apple Store – Play Store) ed inquadrare la bottiglia.

Banfi ridisegna il proprio modello di governance a partire dal 2023

Banfi ridisegna il proprio modello di governance a partire dal 2023

Dal 10 gennaio 2023 si è aperta una nuova pagina per Banfi. Un passaggio indispensabile per sostenere la leadership aziendale e proseguire nel percorso di continuità culturale e di proprietà familiare.

 

Banfi, l’azienda leader del Brunello di Montalcino, ha deciso di riorganizzare e rendere più attuale e dinamico il proprio modello di governance. Il tutto nel segno della continuità culturale e di una maggiore integrazione tra il management statunitense e quello italiano.

 

Nuovo modello di governance: Direzione

 

Enrico Viglierchio, oltre a mantenere il ruolo di Direttore Generale del gruppo, assume l’incarico di Presidente del CdA di Banfi Società Agricola srl. Nel suo nuovo ruolo diviene responsabile dei settori agricolo, enologico e di produzione. Ad affiancarlo, come Vice-Presidente, Gabriele Mazzi, CFO di entrambe le società Banfi srl e Banfi Società Agricola srl, oltre a Cristina Mariani-May, Philip Calderone e Jason Arfin.

 

Nuovo modello di governance: Presidenza

 

Rodolfo Maralli è stato nominato Presidente del CdA di Banfi srl e, oltre al nuovo incarico, proseguirà nella sua funzione di Direttore Commerciale e Marketing, Comunicazione esterna e Relazioni con la stampa. Vice-Presidenti della società sono stati nominati Enrico Viglierchio, Gabriele Mazzi ed Elizabeth Koenig, di fresca nomina a Direttore Hospitality di Castello Banfi Wine Resort. Cristina Mariani-May, Philip Calderone e Jason Arfinsono sono gli altri membri del Consiglio di Amministrazione.

 

Nuovo modello di governance: Comitato Esecutivo

 

Nel nuovo modello di governance spicca la nascita di un Comitato Esecutivo, con funzioni di pianificazione strategica e indirizzo di medio-lungo termine che, presieduto da Cristina Mariani-May, vedrà al proprio interno i membri dei due CdA. Il tutto a ribadire il fine ultimo di questo percorso organizzativo: l’integrazione delle due anime, italiana e americana, e la spinta verso l’innovazione e il cambiamento.

 

La CEO Cristina Mariani-May

 

Cristina Mariani-May sempre più protagonista della Banfi del futuro commenta: “Ringrazio il team Banfi al completo, per il percorso fatto e, soprattutto, per il radioso futuro che ancora dobbiamo scrivere. Un caloroso ringraziamento va anche a Remo Grassi per i suoi oltre 40 anni di passione e dedizione nella nostra azienda. La nuova organizzazione ci proietta verso un nuovo modo di lavorare insieme, come un’unica azienda, per raccogliere e vincere le sfide del futuro: for a better wine world”.