Colline toscane: vivile in un resort

La magia di un castello immerso nelle colline toscane: scopri i pacchetti del Castello Banfi e goditi un’esperienza unica all’insegna di vino e relax.

Castello Banfi: il resort tra le colline toscane

La Toscana è una delle mete turistiche più ricercate dai turisti italiani e stranieri, soprattutto per coloro che cercano un fine settimana di relax lontano dallo stress cittadino o che vogliono vivere un’esperienza a stretto contatto con la natura, ma senza rinunciare al comfort e alla buona cucina. La soluzione ideale per visitare la terra del Brunello e del Chianti è quella di cercare un resort immerso nelle colline toscane.

La collina toscana e i resort

La collina toscana è uno dei simboli di questa regione, non solo perché il paesaggio è in prevalenza collinare, ma per la sinergia che si è creata nel corso dei secoli tra l’uomo e il territorio. Quando si pensa alle colline toscane, infatti, la prima immagine che ci viene in mente non è quella di una natura incolta e selvaggia, ma quella dei filari ordinati di viti, dei boschetti profumati di olivi, dei campi coltivati e dei piccoli borghi, in una perfetta commistione tra paesaggio naturale e paesaggio antropizzato.
E, tra le bellezze delle colline in Toscana, sorgono agriturismi e resort, strutture ricettive d’eccellenza perfettamente inserite nel paesaggio, anzi, in grado di valorizzarlo ancora di più. Un esempio è proprio il Castello Banfi Wine Resort, una struttura ricettiva tra le colline toscane che sorge nel borgo di Poggio alle Mura.

Castello Banfi

Soggiornare a Castello Banfi significa vivere la magia di un castello senza rinunciare all’autenticità della Toscana, svegliandosi ogni giorno in un incantevole borgo medievale, passeggiando tra vigneti e uliveti, rallegrando il palato con buon vino e cibo tradizionale, e godendosi l’ospitalità toscana.

La magia di un castello

Castello Banfi è un affascinante fortezza costruita tra il IX e XIII secolo su un’antica villa romana, in una posizione privilegiata tra Siena e la Maremma. Il turista in cerca di un resort tra le colline in Toscana non può far a meno di ammirare questa sagoma imponente ed elegante che svetta tra le verdi colline e i campi coltivati, suggestiva e affascinante come quella di un castello fiabesco.

E l’atmosfera che si respira è proprio quella di una fiaba, il che rende questo castello la meta ideale per chi è alla ricerca di una vacanza romantica in Toscana. Castello Banfi Wine Resort, infatti, offre la possibilità di soggiornare nel bellissimo Hotel Il Borgo, una struttura raffinata ed esclusiva con bellissime camere e suites arredate secondo lo stile toscano e dotate di tutti i comfort.

Nelle vecchie cantine del castello sorge il ristorante La Taverna, un caratteristico ristorante in cui si respira un’atmosfera d’altri tempi e dove assaggiare i piatti tipici della tradizione toscana resi ancora più autentici e prelibati dall’uso di ingredienti freschi e genuini coltivati proprio tra le colline toscane.

All’ombra del castello si trova invece l’elegantissimo Ristorante la Sala dei Grappoli (stellato) dove l’autenticità dei sapori di una volta si incontrano con la creatività e la genialità del nostro Chef, e dove potrete regalarvi un’esperienza culinaria davvero unica.

Tante attività all’aria aperta

Castello Banfi ha anche un lato “avventuroso” e vivace: le attività sportive da fare mentre si alloggia in questo resort nelle colline toscane sono moltissime, e adatte a tutti. Chi vuole stare a stretto contatto con la natura non può perdersi le bellissime passeggiate a cavallo o le escursioni in mountain bike in Val d’Orcia, mentre chi cerca il relax all’ombra del castello può approfittare dei diversi massaggi prenotabili presso la struttura.

Anche il golf è una delle attività di cui è possibile godere in zona: per i nostri ospiti ci occupiamo personalmente di organizzare una giornata o mezza giornata presso uno dei campi da golf nei dintorni, occupandoci delle prenotazioni e dell’organizzazione, e lasciando agli ospiti soltanto il divertimento.

Produzione vetro: storia e curiosità

Produzione vetro: la sua storia, le fasi di lavorazione e altre curiosità su come si fa il vetro. Scopri di più su Castello Banfi!

Quando si parla di vino, non si può non fare riferimento anche agli oggetti che lo contengono, in particolare alle bottiglie o a i calici. Anzi, in alcuni casi, per indicare un buon vino si usa l’espressione “una buona bottiglia”, mentre per i calici e bicchieri da vino esiste una vera e propria classificazione, poiché ogni vino merita la sua tipologia di calice che meglio riesca ad esaltarne le caratteristiche.

Produzione vetro: fasi di lavorazione e altre curiosità

Per arrivare alla produzione di calici di vetro come quelli che si usano al giorno d’oggi, è stata fatta molta strada. Sebbene questo materiale sia usato fin dall’antichità, infatti solo in epoca imperiale romana è stato sistematicamente usato per la produzione di bicchieri e bottiglie.
Per chi vuole ammirare le testimonianze di questo lungo percorso creativo e artigianale, non c’è luogo più affascinante e suggestivo del Museo della Bottiglia e del Vetro. Situato presso il Castello Banfi Wine Resort, questo museo intitolato a G. F. Mariani ospita reperti antichissimi e pezzi d’arte moderna che testimoniano le varie tappe della storia della produzione del vetro.
Storia del vetro in sintesi

L’uomo è stato in grado di lavorare il vetro fin dal III millennio a.C.: in Mesopotamia si utilizzavano paste vitree a scopo decorativo, mentre a partire dal VII-VI sec. a.C. in Fenicia e in Grecia si cominciano a produrre vasetti per profumi e unguenti e gioielli in vetro.

Come già anticipato, un’industria del vetro vera e propria nacque in epoca romana, intorno al I secolo d.C., quando gli artigiani cominciarono ad adoperare la tecnica della soffiatura (importata dalle regioni mediorientali) per realizzare oggetti più simili a quelli usati oggi, come bicchieri, bottiglie, lucerne e in alcuni rari casi lastre da finestra.
Gli anni d’oro della lavorazione del vetro in Italia sono quelli del Medioevo, quando il vetro veniva impiegato per la realizzazione di magnifiche vetrate colorate che adornano ancora oggi chiese e cattedrali di tutta Europa e quando gli artigiani di Murano si ritirano sulla loro isola per custodire gelosamente i segreti della loro tecnica vetraia.

Fasi di produzione del vetro

Ma da cosa si ottiene il vetro? Quali sono le sostanze alla base di questo materiale? Il vetro è un solido amorfo, ossia con un reticolo cristallino non ordinato, e si ottiene appunto dalla solidificazione di un liquido, senza successiva cristallizzazione. Nella maggior parte dei casi, la pasta di vetro si ottiene dall’ossido di silicio (SiO2), un materiale con una velocità di cristallizzazione molto lenta e con un punto di fusione relativamente alto (1.800°C).
A causa dei costi energetici elevati per mantenere le fornaci a tale temperatura, si preferisce ottenere il vetro partendo da altro vetro riciclato, che ha temperature di fusione più basse.

Fasi di lavorazione del vetro

La lavorazione del vetro ha bisogno di diverse fasi. La prima fase riguarda la preparazione dei materiali: la sabbia silicea viene setacciata ed essiccata (ed eventualmente mescolata con altri componenti chimici a seconda della finitura che si vuole ottenere), mentre, nel caso di vetro riciclato, si deve separare delle sostanze secondarie.
La fase successiva è quella della fusione, che avviene in fornaci a temperatura controllata intorno ai 1.600°C. La miscela di vetro viene poi tagliata e indirizzata in uno stampo.
La terza fase è quella della formatura, durante la quale il vetro acquista la forma prestabilita, come ad esempio quella di una bottiglia. La pasta vetrificata viene accolta da uno stampo e aderisce alle pareti prendendone la forma esterna grazie ad un’azione di pressatura. Successivamente avviene la soffiatura, con la quale si imprime alle creazioni in vetro la forma definitiva e lo spazio vuoto al suo interno.

Il Museo della Bottiglia e del Vetro

Il luogo ideale per immergersi nella storia del vetro è, come dicevamo, il Museo della Bottiglia e del Vetro presso Castello Banfi Wine Resort.
Le collezioni di questo museo sono tra le più ricche al mondo, perché abbracciano diversi secoli di storia, partendo dalle sale romane fino ad arrivare al capolavoro in vetro di Picasso, passando per gli affascinanti vetri veneziani.
L’allestimento delle cinque sale è stato accuratamente studiato per regalare ai visitatori un’esperienza immersiva e suggestiva, non solo perché si troveranno a passeggiare in una location d’eccezione come le scuderie e il vecchio frantoio di una fortezza medievale, ma anche perché potranno seguire l’evoluzione della storia dei bicchieri da vino proprio nella terra dove si produce il vino migliore: le colline della Toscana nella zona di Montalcino.

I reperti del Museo

La collezione romana comprende reperti in pasta vitrea riconducibili al V e IV sec. a.C., vasetti e contenitori di vetro soffiato per balsami e unguenti del I e II sec. d.C., e bottiglie e caraffe di vetro soffiato, appartenenti al IV e V sec. d.C. Si tratta di una delle collezioni più affascinanti e più vaste, che di recente hanno ritrovato l’antico splendore grazie agli interventi di restauro condotti presso il Laboratorio del vetro di San Giovanni Valdarno ad Arezzo.
La collezione di vetri veneziani e vetri di Murano è stata arricchita negli ultimi anni da due grandi capolavori acquistati dalla Fondazione Banfi: un cestello “a reticello” del Cinquecento ed un grande bicchiere da esposizione con elementi in ottone smaltato.
Infine, tra le opere d’arte moderna in vetro, si può ammirare la bellissima “Portatrice” di Pablo Picasso, una testimonianza unica nel suo genere della poliedricità di questo artista.

Informazioni sul Museo

Il Museo è aperto tutto l’anno, per cui se siete in vacanza a Montalcino e dintorni avrete sempre la possibilità di visitarlo e soddisfare le vostre curiosità sulla storia della produzione del vetro. Dal 9 marzo al 12 novembre le sale sono aperte al pubblico dalle 10.00 alle 19.30, mentre dal 12 novembre al 9 marzo sono aperte dalle 10.00 alle 18.00.
I biglietti possono essere acquistati presso l’Enoteca Banfi al costo di 4 euro e sono previste riduzioni per gli aventi diritto.

Chardonnay: le caratteristiche organolettiche

I vini prodotti con Chardonnay sono da sempre sinonimo di qualità e di eccellenza. Lo Chardonnay è una varietà di uva a bacca bianca che dà vita, a seconda del metodo di vinificazione, a diverse tipologie di vini: fermi, passiti e spumanti. Che tipo di vino è quello prodotto con lo Chardonnay? E quali sono le caratteristiche delle sue uve?

Caratteristiche del vitigno Chardonnay

Come prima cosa, analizziamo le caratteristiche del vitigno Chardonnay. Tra le più importanti peculiarità del vitigno Chardonnay vi è senza dubbio la sua grande versatilità. Questo vitigno infatti, originario della Borgogna, è ora diffuso in tutto il mondo, non solo in zone tipicamente vinicole come la Francia e l’Italia, ma anche in Sud Africa e in Nuova Zelanda.

A seconda della zona di coltivazione, alcuni sentori possono cambiare, impreziosirsi, affinarsi.

Chardonnay: le caratteristiche organolettiche

Per quanto riguarda invece le caratteristiche organolettiche del vino Chardonnay, esso si distingue subito per il suo colore giallo paglierino, con riflessi più o meno intensi a seconda della zona di produzione.

Il profumo è un mix di note floreali e fruttate, in particolar modo si possono avvertire fiori bianchi e gialli, oltre a note di pesca, mela, pera e in alcuni casi (se coltivato in zone molto calde) di frutti tropicali. Al palato si presenta ben strutturato, avvolgente e con un buon equilibrio tra sapidità e acidità; il finale è persistente e si possono cogliere eleganti sentori di vaniglia.

Le domande più frequenti sullo Chardonnay

Per poter conoscere a fondo lo Chardonnay, oltre alle caratteristiche organolettiche, è importante comprendere anche quali sono gli abbinamenti più indicati per questo vino, la sua gradazione alcolica e i prezzi legati a questa varietà, così da essere in grado di scegliere con più consapevolezza questo vino e poterlo gustare al meglio.

Con che cosa abbinare un vino Chardonnay?

Il vino Chardonnay, grazie alle sue caratteristiche, si sposa molto bene con tutti i piatti di pesce, sia primi che secondi, soprattutto se sono elaborati e saporiti. Un buon abbinamento è anche quello con le carni bianche, cotte alla griglia o al forno, e accompagnati da salse leggere. Infine, lo Chardonnay è anche un ottimo vino da aperitivo, da servire con formaggi stagionati e confetture.

Quanti gradi ha lo Chardonnay?

Nel caso del Fontanelle Toscana IGT di Banfi il grado alcolico dello Chardonnay è di circa 13°.

Qual è il prezzo del vino Chardonnay?

Rispondere alla domanda “qual è il prezzo di un vino Chardonnay” non è facile, poiché le variabili in gioco sono molte. Influiscono la zona di provenienza, la tipologia del vino che va dal fermo allo champagne e molto altro, all’annata, al luogo di acquisto.

 

Wine tour in Toscana: come si fa?

Come organizzare un tour di degustazioni di vini in Toscana? Ecco tutti i consigli: come funziona, dove andare e per quanti giorni.

Wine tour in Toscana: come funziona e come organizzarlo

Fino a qualche anno fa veniva considerata ancora un’attività di nicchia, rivolta agli esperti e agli intenditori, mentre ora è molto apprezzata anche a livello amatoriale: stiamo parlando del wine tour in Toscana.
Sono infatti sempre di più i turisti, italiani e stranieri, che scelgono di partire per un tour di degustazione di vini in Toscana, la terra del Brunello e del Chianti e sede di alcune tra le maggiori aziende vinicole della penisola. Un wine tour è un’esperienza da provare almeno una volta nella vita, immersiva ed educativa, che offre la possibilità non solo di assaggiare vini pregiati ma anche di imparare tantissime cose su questo prodotto e su come nasce, dalla vendemmia all’imbottigliamento.

Tour del vino in Toscana: come funziona?

Cosa ci si deve aspettare da un wine tour in Toscana? Si tratta di un tipo di esperienza che può essere programmata per un solo giorno, un fine settimana o anche più settimane, a seconda del territorio scelto e del numero di cantine che si desidera visitare. Anche se la prenotazione può essere gestita in autonomia o con l’aiuto di un’agenzia di viaggi, l’esperienza è sempre affidata di volta in volta alla cantina che vi ospiterà.

La visita dei vigneti

Una delle parti più suggestive del tour è senza dubbio la visita dei vigneti, dove gli addetti ai lavori vi mostreranno le diverse tipologie e varietà di uve, le tecniche di coltivazione e la storia del territorio che, nel caso della Toscana, si intreccia anche con l’arte e con la letteratura italiana. Tra i filari e i grappoli maturi potrete gustare con gli occhi la bellezza della regione, la magia della maturazione dell’uva e lo spettacolo delle colline e dei borghi medievali che si dispiegano davanti agli occhi.

La visita alla cantina

Successivamente, è il momento della cantina, il cuore pulsante di ogni cantina, dove il processo produttivo avviene e dove, come in uno scrigno, le bottiglie storiche e di annata riposano. Qui, la guida vi racconterà come ogni vino nasce, dal processo fermentativo, all’invecchiamento, illustrandovi come le moderne tecnologie siano sempre affiancate dalla tradizione e dalla storia. Questa parte del wine tour in Toscana è di certo la più istruttiva ed affascinante, un’esperienza unica per ammirare da vicino i segreti delle aziende vinicole.

La degustazione di vini

Infine, la parte che tutti gli amanti del buon vino aspettano: la degustazione vera e propria. A seconda del pacchetto o del menù scelto, la cantina offrirà una selezione di vini, serviti nei bicchieri più adatti, e un sommelier vi aiuterà a degustarli al meglio con gli occhi, il naso e la bocca. In molti casi, alla degustazione dei vini è affiancata anche la degustazione di prodotti gastronomici locali.
Wine Tour in Toscana: come organizzarlo seguendo alcune semplici regole

Ecco alcuni consigli su come organizzare un wine tour in Toscana.

  • Scegliere il periodo dell’anno

La scelta del periodo in cui organizzare il tour di degustazione vini in Toscana è molto importante, non solo perché diversi periodi vi permetteranno di ammirare il paesaggio in diverse stagioni, ma anche perché possono cambiare le attività a cui assistere durante la visita. Settembre è senza dubbio il mese ideale, perché potrete assistere – e talvolta anche partecipare – alla vendemmia, mentre l’estate è indicata per ammirare le uve al loro massimo punto di maturazione. Meno consigliati sono invece i mesi invernali, poiché alcune aziende potrebbero essere chiuse o lavorare a orario ridotto.

  • Visitare poche cantine per volta

Se il vostro tour è breve, vi consigliamo di non puntare a visitare il maggior numero di cantine: sceglietene poche ma di qualità. Poche aziende selezionate con cura, da visitare al massimo una o due al giorno. Questo perché ogni cantina ha la sua storia da raccontare e le sue meraviglie da mostrarvi, ed è giusto che vi godiate l’esperienza con tutta la calma necessaria.

  • Macchina privata o con l’autista

Se non disponete di una vettura propria, per potervi godere l’esperienza del wine tour in Toscana in completo relax, consigliamo di noleggiare un autista privato che possa accompagnarvi da una cantina all’altra, se avete intenzione di visitare più di un’azienda vinicola, o che vi accompagni al mattino e vi venga a riprendere alla fine della visita.

Tour degustazione vini in Toscana a Castello Banfi

Castello Banfi Wine Resort organizza per tutti gli appassionati wine tour in Toscana, proponendo diverse tipologie di visite guidate e menu degustazione di vini che sapranno accontentare anche i palati più esigenti, per un’esperienza magica da vivere all’ombra dell’antico Castello Banfi di Poggio alle mura, all’interno della tenuta Banfi.

Le visite guidate della cantina

Le visite guidate alla cantina Banfi si tengono sia di mattina che di pomeriggio. Alla mattina, il tour con partenza alle 11 comprende anche il pranzo, e si può scegliere tra un menu degustazione da tre o da quattro portate (con relativo abbinamento di vini selezionati). Il tour pomeridiano invece prevede la degustazione di quattro vini.

Oltre a queste proposte, c’è anche la possibilità di prenotare un wine tour privato di due ore che aggiunge alla visita dei vigneti e della cantina anche la visita alla Balsameria e un pranzo presso il ristornate La Taverna.

Wine resort in Toscana: il migliore

Quali caratteristiche deve avere un wine resort per offrire un’esperienza indimenticabile tra colline e vini toscani? Tutti i vantaggi di Castello Banfi.

Wine resort in Toscana, scegli il migliore

Se sei alla ricerca di una vacanza all’insegna del relax e del buon cibo tra le colline toscane, un wine resort è l’esperienza ideale. Soggiornare in un wine resort in Toscana significa immergersi nelle bellezze di un paesaggio senza pari, tra il profumo dell’uva matura e castelli da fiaba, godendosi i migliori vini del territorio.

Il fenomeno dei wine resort è relativamente recente in Italia e rappresenta un tipo di vacanza esclusiva. Nel giro di qualche anno il numero dei wine resort in Toscana e nel resto del Paese è destinato a crescere. Solo in Toscana ci sono ben 65 strutture che rispettano i requisiti delle strutture identificate come wine resort. D’altronde, parliamo della terra del Chianti e del Brunello, in un territorio dove buon vino, ospitalità e bellezze paesaggistiche non mancano di certo.

Wine resort: che cos’è?

Ma cos’è un wine resort? Per gli amanti del vino, è un luogo in cui esplorare le terre di produzione delle etichette più pregiate, a tu per tu con chi ci lavora, godendosi degustazioni di prim’ordine immersi nella natura. Per gli amanti del relax, è un angolo di paradiso tra le colline, in cui lasciarsi coccolare e viziare mentre si sorseggia un buon vino, magari in una vasca idromassaggio. Per le coppie è la location ideale in cui alloggiare per festeggiare un evento speciale, con una cena a base di prodotti tipici e vino di qualità all’interno di cornici paesaggistiche da fiaba, come castelli e borghi medievali.
Insomma, tre sono le caratteristiche che deve avere un wine resort: ospitalità, paesaggi mozzafiato e, ovviamente, buon vino.

Wine resort: le caratteristiche

Un wine resort è gestito generalmente da aziende vinicole medio-grandi che offrono ai turisti, oltre alle degustazioni di prodotti tipici e alle visite guidate all’interno delle cantine e dei vigneti, la possibilità di soggiornare in dimore storiche, antichi castelli o mulini restaurati.

La cura dei dettagli è una delle caratteristiche che devono avere i wine resort: le antiche strutture vengono ristrutturare e arredate facendo in modo di conservare il loro antico splendore, ma offrendo al contempo tutti i comfort di un hotel moderno e di lusso. Non mancano infatti wine resort con centri benessere, SPA, palestre, piscine e tutto quello che potrebbe rendere il vostro soggiorno ancora più confortevole. Non a caso, molti resort in Toscana vengono scelti come location per eventi e matrimoni.

Altra caratteristica fondamentale, che contraddistingue un wine resort da un resort “tradizionale” sulle colline toscane, è il legame imprescindibile con il vino. Una vacanza in una struttura di questo tipo è anche un’immersione nel mondo del vino e della sua produzione: in alcuni periodi dell’anno si può anche partecipare alla vendemmia, oltre a visitare le cantine che spesso conservano ancora gli antichi strumenti di lavoro, patrimonio inestimabile dal punto di vista culturale e storico.

Insieme al buon vino, non bisogna dimenticare il buon cibo. Un soggiorno presso un wine resort in Toscana è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi: molte strutture sono infatti anche presidi Slow Food dove è possibile degustare i piatti tipici della regione preparati da chef d’alta cucina secondo la tradizione e con prodotti locali.

Infine, il paesaggio: la bellezza delle terre del Chianti e del Brunello parla da sé, con le sue colline soleggiate e i filari di viti, il cielo azzurro e il profumo dell’uva matura, i borghi da fiaba e i castelli arroccati.

Hotel Castello Banfi Il Borgo, tra i migliori wine resort in Toscana

Tra i migliori wine resort in Toscana troviamo Castello Banfi Wine Resort, un resort nato all’interno delle mura di un castello medievale toscano, circondato da vigneti, uliveti e colline nella bellissima cornice del Castello di Poggio alle Mura. Questa struttura, parte dell’azienda vinicola Banfi, racchiude tutte le caratteristiche necessarie per essere un wine resort d’eccellenza, ossia ospitalità, buon vino e bellezza paesaggistica.

Le camere dell’Hotel Castello Banfi Il Borgo, arredate dal famoso architetto d’interni Federico Forquet, sono dotate di ogni comfort e si caratterizzano per la cura dei dettagli, i tessuti pregiati e le decorazioni a mano. Gli spazi comuni, come l’elegante Sala Lettura affacciata sul cortile del castello o il moderno centro wellness, sono pensati per coccolare gli ospiti con ogni riguardo. Il ristorante

La Sala dei Grappoli, una elegantissima sala all’ombra dello storico Castello Banfi, permette di assaporare le eccellenze locali e la cucina tradizionale toscana, con menù degustazione stagionale appositamente pensati per esaltare i prodotti tipici della regione, accompagnati dalla migliore selezione di vini Banfi.

Infine, e non poteva essere altrimenti trattandosi di uno dei migliori wine resort in Toscana, Castello Banfi Wine Resort offre ai suoi ospiti la possibilità di visitare l’Enoteca, un’elegante bottega toscana d’altri tempi con pregiate etichette Banfi ma anche con prodotti gastronomici e artigianali del territorio.

Vino bianco per il pesce: cosa bere?

Quale vino si beve con il pesce? Tra le diverse possibilità, il vino bianco fermo o leggermente frizzante è una scelta ideale. Ma perché con il pesce si è soliti optare per un vino bianco? La risposta è semplice: perché i vini bianchi sono (in genere) più delicati rispetto ai rossi e meno corposi. I piatti di pesce, infatti, hanno spesso un gusto poco intenso e il vino rosso, che in molti casi è piuttosto corposo, finirebbe per sovrastare il gusto della pietanza anziché accompagnarlo. Inoltre il vino rosso, a causa della carica tannica elevata, ha la tendenza ad asciugare il palato, e una portata di pesce, di solito asciutta e poco cremosa, non è in grado di bilanciarne gli effetti, come invece capita con le carni rosse molto succulente che si è soliti abbinare ai vini rossi.

Le etichette in commercio sono numerose. Se sei indeciso su quale scegliere, ecco alcuni consigli per aiutarti a selezionare la tipologia di vino bianco più adatto per un pranzo o una cena a base di pesce.

Gli spumanti

Tra i vini bianchi da abbinare a un antipasto di pesce, ad esempio a un carpaccio o ad altre cruditè di pesce, lo spumante è sicuramente un’opzione consigliata. In abbinamento a una entrée di ostriche suggeriamo di provare una bottiglia di Chardonnay italiano, una valida alternativa al più classico champagne.

Tra i vini bianchi della linea Banfi Piemonte, un’etichetta perfetta da gustare in abbinamento ad antipasti, primi piatti a base di crostacei come gamberi, scampi e aragoste o paste ripiene come i ravioli al branzino è il Banfi Brut. Grande classico di casa Banfi, è un vino dal perlage fine e persistente prodotto da vitigni Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero. Suggeriamo di servirlo con una temperatura di servizio di 8-10°C.

E per il sushi? Questo piatto tipico della cucina giapponese rientra sempre più spesso nella dieta degli italiani e i veri intenditori sanno che per gustarlo al meglio bisogna accompagnarlo con un buon calice di spumante che può aiutare a “sgrassare” alcuni piatti molto ricchi o fritti. Ad esempio, ti consigliamo di provare il nostro Cuvée Aurora, lo spumante da varietà Pinot Nero e Chardonnay raccolte a mano da vigneti coltivati in alta collina in Piemonte.

Vino bianco fermo per pesce

Il vino bianco fermo per pesce è molto versatile, perché si abbina ad antipasti, primi e secondi piatti. Il classico dell’aperitivo, il cocktail di gamberi, diventa ancora più chic e delizioso se abbinato a un bianco fermo, come l’esclusivo Vermentino La Pettegola di Banfi, così come anche un’insalata di mare o un polpo con patate può acquistare maggiore eleganza e gusto se abbinato ad una buona bottiglia di Centine Bianco Toscana IGT Banfi o di Principessa Gavia Gavi DOCG di Banfi.

Anche per i primi piatti, specialmente per i risotti, il bianco fermo è l’accompagnamento ideale: la sua leggerezza esalta il gusto dei primi piatti a base di pesce senza sovrastarne né l’odore né il sapore. Per le paste con sughi rossi o bianchi e con le zuppe di pesce, un Sauvignon Blanc come il Serena di Banfi è la scelta ideale, mentre per i risotti mantecati è preferibile un Pinot Grigio come il San Angelo di Banfi.

Per quanto riguarda i secondi piatti, invece, puoi seguire questa semplice regola per scegliere il vino bianco perfetto per il pesce:

  • vini strutturati per i pesci di mare, più ricchi di sapore;
  • vini più giovani e meno strutturati per i pesci di fiume.

Anche il metodo di cottura influisce sulla scelta:

  • per i pesci cotti al vapore è preferibile un vino giovane e poco corposo;
  • per le cotture in salsa o alla griglia meglio optare per un bianco ben strutturato dal gusto equilibrato.

Per i piatti più elaborati, il Fontanelle Chardonnay di Banfi è senza dubbio l’etichetta ideale per esaltarne i sapori.

Vini bianchi freschi e leggeri: quali sono?

L’estate è uno dei periodi dell’anno più piacevoli da trascorrere in compagnia, passeggiando sul lungomare o godendosi una piacevole cena in terrazza. E in momenti come questi non possono mancare vini bianchi freschi e leggeri per accompagnare la cena, specialmente a base di pesce.

Il vino bianco in estate dà infatti il meglio di sé, perché le basse temperature di servizio e le bollicine che spesso accompagnano le bottiglie migliori aiutano a rinfrescare il palato e si sposano bene con antipasti, primi e secondi piatti di mare. I vini bianchi sono dissetanti, il che li rende più adatti alle calde giornate estive.

Alcuni consigli sui vini bianchi leggeri

Prima di scoprire quali sono i vini bianchi leggeri e freschi dell’estate, è importante fare qualche precisazione preliminare. Oltre a essere, nella maggioranza dei casi, dei vini dissetanti, sono spesso vini giovani, vinificati in botti d’acciaio a temperatura controllata, e poco strutturati.

La temperatura di servizio ideale è intorno ai 10-12°C, quindi non troppo fresca come per gli spumanti. Si consiglia inoltre di utilizzare un secchiello con ghiaccio per tenere la bottiglia in temperatura durante tutta la cena.

Il tipo di calice consigliato per i vini bianchi giovani e freschi è quello dalla caratteristica forma a tulipano, ossia con l’apertura più larga rispetto al corpo. Tale struttura del bicchiere, leggermente svasata, permette al vino di arrivare direttamente sulla punta della lingua, dove si trovano i ricettori dell’acidità e della dolcezza, caratteristiche particolarmente accentuati in questi vini.

Le tre tipologie di vini bianchi freschi e leggeri

A seconda della caratteristica organolettica predominante, si possono distinguere i vini bianchi leggeri in:

  • fruttati
  • floreali
  • minerali

Tutte e tre queste tipologie sono adatte ad essere servite in estate, e la scelta dipende solo dal gusto e dalle preferenze personali.

I migliori vini bianchi d’estate

Quali sono i vini bianchi leggeri e freschi da servire durante la bella stagione per rendere ancora più speciali le vostre grigliate di pesce o per dare un tocco di vivacità alla vostra insalata di mare? Ecco una selezione dei migliori vini bianchi dell’estate.

1. La Pettegola Vermentino

Il Vermentino è una delle tipologie di vini bianchi freschi e leggeri più apprezzate dagli italiani in estate, grazie alla sua sapidità importante che richiama il profumo del mare. E non c’è vermentino migliore de La Pettegola Banfi. Stappare la bottiglia è come fare un tuffo sulle spiagge assolate del mediterraneo, immersi nel profumo floreale e speziato tipico della macchia mediterranea, con note particolari di albicocca e pompelmo. Al palato si presenta morbido e persistente, fresco e ben strutturato, perfetto da abbinare ai piatti di pesce.

2. Serena Sauvignon Blanc

Serena è il vino bianco da varietà Sauvignon Blanc proveniente dai vitigni Banfi. Perfetto da bere in estate, ha un profumo intenso con note agrumate e si abbina in modo eccellente a piatti freschi a base di verdure così come a ricette dal gusto più intenso. La sua temperatura di servizio suggerita è di 10-12°C.

3. Fontanelle Chardonnay

Il Fontanelle Toscana IGT di Banfi è uno Chardonnay profondamente legato al territorio di Montalcino e, come tutti gli chardonnay, è fresco e leggero, perfetto per accompagnare una cena di pesce. È ricco di aromi floreali e fruttati molto intensi, tra cui si possono distinguere note di pera, albicocca e sambuca. La struttura è leggera e ben bilanciata, con un finale persistente che lascia in bocca un fresco e caratteristico sentore di vaniglia.

4. Centine Bianco

Il Centine Toscana IGT Banfi è un vino fresco e leggero estremamente versatile, perfetto per accompagnare primi piatti di mare come gli spaghetti allo scoglio o il riso al nero di seppia. È molto equilibrato nella struttura e negli aromi, con un dolce bilanciamento tra frutta bianca, agrumi e note floreali.

5. San Angelo Pinot Grigio

Il San Angelo Banfi è un Pinot Grigio che ben si accompagna alle occasioni estive e alle cene a base di pesce, poiché è un vino bianco dissetante e sapido. Ha un profumo avvolgente e intenso, che porta alle mente gli agrumeti della Sicilia, con note di mela e di pesca, e un sapore equilibrato con un finale persistente.

6. Principessa Gavia Cortese

Con il Principessa Gavia Gavi DOCG di Banfi non sbaglierete mai se cercate un buon vino bianco in estate. Questo vino della grande tradizione piemontese è infatti fresco e intenso sia nel profumo che nel gusto. All’olfatto di possono riconoscere sentori di tiglio e mela golden, mentre in bocca si avverte un’insolita morbidezza bilanciata da una punta di acidità sul finale.

Vino Centine: caratteristiche, abbinamenti e prezzo

Centine è da sempre sinonimo di qualità, tradizione e innovazione: racchiude il gusto unico delle uve toscane più pregiate e di un metodo di lavorazione impeccabile. Bere un bicchiere di Centine è come affacciarsi a una finestra che dà sulle colline della Toscana, sentire al palato il calore del sole, la forza di una terra ricca di argilla e di calcio e il colore del cielo azzurro.

Ecco quali sono le tipologie di Centine (rosso, bianco e rosé) e gli abbinamenti più adatti.

Centine Rosso: caratteristiche e abbinamenti

Il Centine Rosso Toscana IGT si presenta con un inconfondibile colore rosso intenso, riflessi malva e un profumo fresco e delicato, dalle note floreali e leggermente speziate, arricchite da una punta di liquirizia, tabacco e vaniglia. Al palato si presenta pieno e morbido, con sentori di mora e ciliegia matura; ha una struttura corposa e un’acidità ben bilanciata; il finale è intenso e apprezzato anche dai non intenditori.

Per la produzione di Centine Rosso viene utilizzato un blend di varietà rosse, per un vino ricco di personalità e sapore. La fermentazione avviene in tini d’acciaio a temperatura controllata, con un breve periodo in barrique di rovere francese per amplificarne il gusto.

Il Centine Rosso va servito a una temperatura di circa 16°-18° ed è perfetto anche per accompagnare dei semplici aperitivi, poiché è estremamente versatile. Per valorizzarlo al meglio si consiglia di abbinarlo a primi piatti decisi e saporiti, come i pici al cinghiale preparati secondo la tradizione toscana o a secondi di carne, in particolare alla brace.

Accanto a questo rosso tradizionalmente italiano, si affianca un altro rosso eccezionale: il Centine Varietale, anch’esso perfetto sia per una serata speciale che per il pranzo di tutti i giorni. Il Centine Varietale nasce da uve della varietà Cabernet Sauvignon, Merlot, Sangiovese, le migliori della tradizione toscana ed internazionale che, maturate nei mesi di agosto e settembre, hanno potuto catturare i caldi raggi del sole.

Centine Bianco: caratteristiche e abbinamenti

Il Centine Bianco si caratterizza per la sua immediata freschezza e per la grande versatilità negli abbinamenti. Ha un colore giallo paglierino con riflessi verdastri e un profumo che ricorda gli agrumeti di Sicilia, dato il suo sentore di agrumi e frutta bianca. Al palato si presenta molto morbido, con una punta di acidità e una sapidità sul finale che lo rende inconfondibile.

Per la produzione di Centine Bianco vengono utilizzate uve Chardonnay e Vermentino. La fermentazione avviene in tini d’acciaio a temperatura controllata.

Abbinare un Centine Bianco è estremamente semplice, data la grande versatilità di questo vino, che può accompagnare anche il semplice pasto di tutti i giorni, proprio grazie alla sua buona struttura, alla sua freschezza e alla sua leggerezza. Si sposa alla perfezione soprattutto con i primi e i secondi di pesce: è l’ideale, infatti, per accompagnare un trancio di pesce fresco al vapore oppure il polipo con le patate. Un ottimo abbinamento è anche quello con l’insalata di pasta fredda, uno dei piatti più apprezzati per una cena estiva in compagnia. Si consiglia di servirlo fresco (10°-12°) in un calice alto e ampio.

Centine Rosè: caratteristiche e abbinamenti

Il Centine Rosé è un vino dal colore elegante e dal gusto equilibrato che si adatta perfettamente ad ogni occasione. Allo sguardo si presenta di un rosa tenue, con leggeri riflessi dorati; al naso ricorda i profumi tipici del Sangiovese, frutti rossi e ciliegia in particolare; al palato infine risulta equilibrato, ben strutturato e con un finale sapido e persistente, grazie ai minerali che lo caratterizzano.

Per la produzione del Centine Rosé vengono utilizzate uve della varietà Sangiovese e Merlot. La fermentazione avviene in tini d’acciaio a temperatura controllata, separatamente per il Sangiovese e il Merlot, mentre l’affinamento avviene sempre in tini in acciaio con sosta sulle fecce per almeno due mesi.

Il Centine Rosè non può mancare nelle cantine degli appassionati di vino, perché è in grado di esaltare ogni piatto e di stupire gli ospiti per il suo elegante equilibrio di sapori. Si sposa perfettamente con primi e secondi di pesce ma è ottimo anche come accompagnamento alle carni bianche o ai formaggi freschi. Si consiglia di servirlo ad una temperatura di circa 10°-12°.

Jazz & Wine in Montalcino 2022: i vini Banfi

Gli intenditori lo sanno bene: niente si sposa bene con il buon vino come la musica jazz, le cui note calde e vibranti riscaldano il cuore, così come un ottimo Brunello o un Chianti ammaliano il palato. Il connubio tra jazz e vino si può definire storico, soprattutto a Montalcino, la terra del Brunello e del Moscadello, dove da ormai 25 anni si svolge in estate il Jazz & Wine in Montalcino, un festival all’insegna della musica e del vino, ideato dall’azienda vinicola Banfi insieme alla famiglia Rubei dell’Alexander Platz di Roma e al Comune di Montalcino.

Nella cornice mozzafiato della Fortezza di Montalcino e per la serata di apertura del 19 luglio al Castello Banfi, artisti jazz di fama internazionale si esibiranno ogni sera dal vivo, in un programma ricco di emozioni e novità, grazie alla direzione artistica di Eugenio Rubei. 

Jazz & Wine in Montalcino 2022: il programma

Il programma del Jazz & Wine in Montalcino 2022 inizia il 19 luglio in una location d’eccezione: lo storico Castello Banfi, situato nel cuore della campagna toscana, a Poggio alle Mura, e proseguirà per tutta la settimana all’interno della suggestiva Fortezza di Montalcino, fino alla grande chiusura la domenica del 24 luglio. Ogni  sera, a partire dalle 21.45, la musica jazz sarà protagonista indiscussa delle serate montalcinesi, e condividerà il suo palcoscenico solo con il buon vino.

Eventi – 19 luglio

Il primo artista a salire sul palco sarà Jacques Morelenbaum, violoncellista di fama internazionale, che riscalderà l’aria con il suo jazz brasiliano, caldo e appassionato. Con lui, Lula Galvão alla chitarra, Rafael Barata alla batteria e Paula Morelenbaum alla voce. La serata d’apertura del Jazz & Wine in Montalcino 2022 si terrà presso il Castello Banfi, una cornice romantica e ricca di fascino, conosciuta e apprezzata dagli amanti del vino e pronta a farsi scoprire da chi ancora non c’è mai stato.

Eventi – 20 luglio

Il secondo giorno la location cambia, ma non per questo l’atmosfera diventa meno suggestiva: ad ospitare il famoso jazzista Ron Carter (accompagnato da Jimmy Greene al sax, Renee Rosnes al piano e Payton Crossley alla batteria) sarà la Fortezza di Montalcino.

Eventi – 21 luglio

Il terzo giorno, ossia il 21 luglio, si potrà assistere all’esibizione dell’Orchestra Nazionale Alexanderplatz diretta dal Maestro Franco Piana e nata su iniziativa di Eugenio Rubei, direttore artistico del Jazz & Wine in Montalcino 2022. La serata continua sulle note del chitarrista e compositore Francesco Bruno & his 4et con il progetto Blue sky above the dreamers.

Eventi – 22 luglio

Il quarto giorno è una tappa importantissima per tutti gli appassionati: Richard Galliano, il jazzista francese famoso in tutto il mondo per aver rivoluzionato la storia del jazz grazie alla sua interpretazione con la fisarmonica, festeggerà i suoi 50 di carriera proprio con un concerto live al Jazz & Wine in Montalcino in Fortezza.

Eventi – 23 luglio

Il quinto giorno ci si potrà di nuovo immergere nella calda estate brasiliana, al ritmo del basso di John Patitucci, della batteria di Rogerio Boccato e della chitarra di Yotam Silberstein. Questo formidabile trio ha saputo fondere la vivacità della musica brasiliana con la passione e l’intensità emotiva della musica da camera, per una rivisitazione del concetto stesso di jazz.

Eventi – 24 luglio

L’ultimo giorno è dedicato a Paolo Rubei, recentemente scomparso: ad omaggiarlo, sul palco della Fortezza di Montalcino, l’amico di sempre Mario Biondi, special guest di Daniele Scannapieco 5et, un quintetto energico che unisce l’energia del jazz alla dolcezza del soul.

Jazz & Wine in Montalcino 2022: la degustazione di vini Banfi

Al Jazz & Wine in Montalcino 2022 non c’è ovviamente solo la musica ma anche il buon vino. L’evento è nato proprio per iniziativa dell’azienda vinicola Banfi che, insieme alla famiglia Rubei (responsabile della parte artistica), ogni anno si dedica con cura e professionalità all’organizzazione dell’intero evento, offrendo a tutti gli appassionati la possibilità di degustare i vini migliori della regione.

La proposta di Banfi è raffinata, esclusiva e punta sia sui vini profondamente legati al territorio di Montalcino, sia sulle eccellenze toscane famose in tutto il mondo, come il Chianti, senza dimenticare alcune rinomate denominazioni piemontesi spumantistiche e ferme.

Tra i vini che si sposano meglio con l’anima Jazz di Montalcino c’è di sicuro il Brunello, un vino dal profumo dolce e fruttato come una notte da passare sotto le stelle ascoltando i grandi artisti, o il Moscadello, con un aroma fresca e frizzante che ben si armonizza con le vivaci note della musica jazz brasiliana, o ancora il Rosso di Montalcino, ideale per accompagnare piatti tipici della zona come le pappardelle al ragù di coniglio o i tartufi.

Corso per conoscere il Sangiovese in Toscana

Il Sangiovese è uno dei vitigni più apprezzati dagli intenditori di tutto il mondo. Se sei interessato ad approfondire la storia e le caratteristiche di questo vitigno, l’unico corso specifico sul Sangiovese in Italia è il progetto formativo Sanguis Jovis-Alta Scuola del Sangiovese organizzato dalla Fondazione Banfi.

Seguire un corso per conoscere il Sangiovese in Toscana permette di immergersi nella sua storia, di studiare le caratteristiche di questo vitigno e l’impatto che ha avuto sui territori di produzione, oltre ad analizzare il suo mercato di riferimento e molto altro.

Sanguis Jovis-Alta Scuola del Sangiovese

Promossa dalla Fondazione Banfi, la Summer School di Sanguis Jovis- Alta Scuola del Sangiovese è giunta quest’anno alla sua quinta edizione.

Corso per conoscere il Sangiovese in Toscana

Il corso è a numero chiuso e le selezioni avvengono tramite bando pubblico. Sono disponibili 20 posti tra student e professional. Nella categoria student rientrano gli under 30 che hanno conseguito la laurea o il master da meno di 18 mesi e che risultano inoccupati; nella categoria professional rientrano tutti coloro che, senza limitazioni di età, esercitano professioni preferibilmente inquadrate nelle filiere produzione-distribuzione-consumo e della comunicazione del vino, in Italia o all’estero.

Il corso comprende 50 ore di attività didattica complessiva tra lezioni, visite guidate e dibattiti serali e vede la partecipazione di docenti, accademici, responsabili delle aziende eno-gastronomiche e di tutte le figure che intervengono nella filiera produzione-consumo. L’obiettivo di Sanguis Jovis, infatti, è formare gli intenditori del Sangiovese del nuovo Millennio a 360°, ampliando le loro conoscenze sia sul vino che sul mondo ad esso legato.

Il programma

Il programma della Summer School è ricco e prevede cinque giorni di lezioni mattutine e pomeridiane sulla storia del Sangiovese, sulla sua territorialità, sulla sua distribuzione in Italia e nel mondo e sulle operazioni di marketing atte a valorizzare questo vitigno.

Le lezioni, dal 10 la 15 luglio 2022, si tengono presso la sede di OCRA-Officine Creative dell’Abitare Montalcino. È inoltre prevista una visita presso l’azienda Banfi, per vedere le cantine e vigneti, oltre alla cena di gala per la consegna dei diplomi nella bellissima cornice del Castello Banfi.