Castello Banfi – protagonista di due grandi eventi al Vinitaly 2011 con il Poggio all’Oro 2004

Castello Banfi, l’azienda toscana che rappresenta uno dei principali ambasciatori del vino “made in Italy” nel mondo, durante il Vinitaly  sarà coinvolta in due importanti eventi/degustazioni. In entrambi i casi Cristina Mariani-May, proprietaria di Castello Banfi, presenterà il fiore all’occhiello della produzione Banfi, il Poggio all’Oro 2004.

Il primo evento sarà “Pionieri del Made in Italy”, organizzato dall’autorevole rivista “Civiltà del Bere”, si terrà venerdì 8 aprile (dalle ore 10.30 alle 13.00, Palaexpo, Sala Argento, piano interrato) e vedrà il Poggio all’Oro Brunello di Montalcino Riserva 2004 tra i grandi protagonisti.

L’evento, che vuole festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia, segnerà la chiusura del tour organizzato da Civiltà del Bere con Veronafiere. Tour che ci ha già visti protagonisti a New York, Washington, Hong Kong e Tokyo a fine 2010. “Tutti parlano dell’Unità d’Italia. Lo faremo anche noi: a modo nostro.” Dichiara Alessandro Torcoli, Direttore di Civiltà del Bere.

Si ripercorrono, in quest’occasione, le tappe fondamentali della produzione del vino italiano iniziata a fine 800, affrontando lo sviluppo della scienza morfologica e la nascita dei vini dell’era moderna come Barolo, Chianti e Brunello, e dando il meritato risalto ai protagonisti del vero e proprio“Miracolo del Vino Italiano”.

Negli ultimi quaranta anni le aziende protagoniste del seminario hanno sviluppato i loro “brand”, quelle etichette che hanno portato l’Italia ai primi posti del mercato globale creando lo “stile italiano”; un sogno che ha reso l’Italia il simbolo da seguire, e ammirare, per i palati gourmet di tutto il mondo.

Castello Banfi protagonista di due grandi eventi al Vinitaly 2011 con il Poggio all’Oro 2004

Castello Banfi sarà tra le aziende protagoniste di questo evento, come cantina-simbolo del territorio di Montalcino, l’azienda che ha fatto conoscere il Brunello nel mondo. Anche per questo, nel 2009 ha ricevuto il Premio Internazionale Vinitaly, prestigioso riconoscimento che viene assegnato fin dal 1996 a personaggi italiani e internazionali che si sono particolarmente distinti, nel contesto internazionale, per la loro opera e per il ruolo di ambasciatori della cultura enologica.

Castello Banfi è riuscita a coltivare l’innovazione tecnologica, con un’ottica  di produzione e di tutela dell’ambiente, senza dimenticare mai l’importanza della tradizione.

A seguire, sabato 9 aprile (dalle ore 11.00 alle 13.00, Sala B Palaexpo A2 -1°piano) Castello Banfi sarà protagonista di un altro importante evento, organizzato da “Wine Enthusiast”, per celebrare e premiare i migliori 100 vini  del mondo classificati nella lista annuale della prestigiosa rivista, “Top Italian Wines of 2010”.

Durante l’evento si svolgerà una cerimonia di premiazione nella quale il Poggio all’Oro Brunello di Montalcino Riserva 2004,  classificato nella lista dei Top 100 per il 2010 di Wine Enthusiast, riceverà l’ambito riconoscimento nelle mani di Cristina Mariani-May.

Alle premiazioni seguirà il seminario “La Classifica di Wine Enthusiast”, condotto da Monica Larner, Editrice Italiana dell’influente rivista,  in cui saranno proposti dieci dei migliori vini italiani, tra i quali figurerà il Poggio all’Oro 2004. Alla degustazione interverrà Cristina Mariani-May.

Cena4chef & Castello Banfi

IL 9 MARZO CENA A QUATTRO MANI PER UNA STRAORDINARIA SERATA AL RISTORANTE LA TENDA ROSSA DI CERBAIA VAL DI PESA

Cena4chef & Castello Banfi

Maria Salcuni, Maria Probst, Cristian Santandrea e Oliver Glowig saranno i quattro chef “stellati”, che si alterneranno ai fornelli, nella preparazione del ricco menù protagonista della serata al Ristorante La Tenda Rossa, il prossimo 9 marzo.

Ognuno di loro firmerà un piatto, in un’alternarsi di sapori e contaminazioni diversi ma complementari, per un menù che promette meravigliose sensazioni.

Ad accompagnare i piatti le eccellenze dei vini della pregiata azienda Castello Banfi.

Maria Probst con “Chupa Chups” in abbinamento alla Cuvèe Royale Brut Joseph Perrier

Oliver Glowig con “Trippa di baccalà con ricotta, taccole e pancetta” in abbinamento a Blanc de Blancs Joseph Perrier 2002

Maria Salcuni con “Caramelle di fagioli all’uccelletto con ragù d’arista e ossobuco” & “Perline di patate di montagna al tartufo bianchetto & Pici spadellati alle erbe spontanee di campo” in abbinamento a Faro Palari 2007

Oliver Glowig con “Piccione e galletto farciti con fegato grasso d’oca in crosta di olive e frutta secca con purea di sedano rapa” in abbinamento a Poggio all’Oro Brunello di Montalcino Riserva 1999

Cristian Santandrea con “Ghiacciolo alla menta, Consistenze di cioccolato, Piccola pasticceria” in abbinamento a Rum Caroni 1992 

Per informazioni castellowww.banfi.it e latendarossa.it

Prenotazioni info@latendarossa.it  tel. 055 826132

Cristina Mariani-May è presidente di Castello Banfi, cantina toscana leader del famoso Brunello di Montalcino

MONTALCINO – «È BELLISSIMO!!!» Anzi: wonderful.

Cosa, scusi, signora Mariani? Uno s’immagina che tanto entusiasmo sia per un asset di bilancio, per un contratto. Del resto la scrivania di questa affascinante signora americana è ingombra di report, di prospetti, di proposte.

Con il telefono che pare un metronomo. Ogni dieci secondi uno squillo. «Ma no, è bellissimo the rainbow».

Ci manca solo Judy Garland che canta… L’atmosfera però è davvero un po’ magica. È l’entusiasmo che soltanto una ragazza nata all’ombra dei grattacieli di Manhattan può provare quando dalla finestra le si parano di fronte panorami assoluti di toscanità: i cipressi, gli olivi, le colline del Monte dei Lecci e quella distesa di vigne che circondano il Castello Banfi.C’è a disegnare il cielo di un bello infinito un arcobaleno che abbraccia da Castel Sant’Angelo fino alla Rocca Medicea tutto il profilo di Montalcino, uno dei terroir da vino più importanti e famosi del mondo. «Ecco — spiega Cristina Mariani, presidente di Castello Banfi: 55 milioni di fatturato, 10,5 milioni di bottiglie di cui il 60% vendute all’estero — il fascino di fare vino, di occuparsi di vino è racchiuso in quell’arcobaleno».

Ma la crisi? Ma il caso Brunello?

«Cose che capitano — risponde Cristina che ha capelli d’oro e uno sguardo dolce anche se in azienda dicono che sia una maniaca dell’efficienza e che si divide tra le due sponde dell’Atlantico; e tra una famiglia fatta di tre bambini e un marito e un’azienda fatta di centinaia di dipendenti — ma il vero valore sono questi paesaggi, è questo territorio,è la possibilità di lavorare con la terra. La crisi sta passando, il Brunello peraltro si vende benissimo».

Le sue amiche americane la invidiano?

«Sì. Magari sono top manager, magari hanno un sacco di dollari, magari sono felici ma quando dico loro della mia Toscana, del mio Montalcino, del mio vino l’espressione è sempre di meraviglia. Mi sembra di sentirle sussurrare: beata te».

Il made in Tuscany è ancora un valore forte in America?

«Assolutamente sì. In America è una sorta di attrazione fatale, ma anche nel resto del mondo quandodici che sei italiana e che fai vino in Italia ti guardano con gli occhi dolci dello stupore».

Scusi, ma lei proprio italiana non è. È nata in America, ha studiato in America, vende vino soprattutto in America…

«Ma ho un cognome italiano, vivo in Italia, amo l’Italia, faccio uno dei migliori vini, il Brunello di Montalcino, del mondo in Italia. E se devo dire la verità ora mi sento più italiana che americana. E poi vivo nella terra di Dante, di Botticelli, di Galilei, di Michelangelo, di Puccini e di Verdi. Quando lo ricordo ai miei amici americani mi sembra di vedere i miei figli quando raccontavo loro le favole».

Si sente dire che l’immagine dell’Italia è appannata. Ad ascoltare lei non pare proprio…

«Per lavoro vado da New York a Singapore, da Rio a Shanghai e non ho mai trovato nessuno che non fosse affascinato dall’Italia. Sarà perché gliela racconto in inglese, ma la percezione dell’Italia nel mondo è di assoluta qualità nelle produzioni e di uno stile di vita al quale tutti aspirano. E questi sono i valori che servono per vendere il vino. L’immagine dei territori è fondamentale e l’immagine dell’Italia è al top».

Tra poco più di una settimana si apre il Vinitaly: che prospettive ci sono per l’economia legata al vino?

«Ottime sui mercati esteri, un po’ meno su quello interno. Negli Usa vendiamo benissimo, in Germania ,che rimane il primo mercato per il vino italiano, la ripresa è robusta. E non è affatto vero che non si vendono i vini di alto prezzo. Si vendono se si è capaci di veicolare il vero valore di queste bottiglie. In Italia le cose vanno più a rilento, ma il consumatore, anche se si è fatto molto più selettivo di prima, sa riconoscere la qualità. Ciò che non funziona più è vendere fumo. In tutto il mondo oggi si vende, si sa far apprezzare la qualità del prodotto».

Ma non è il caso di domandarsi se il marketing del vino non sia vecchio?

«Ne sono convinta. Oggi serve una comunicazione diretta con il consumatore, dobbiamo far percepire il valore dell’investimento che chi compra una bottiglia di vino sta facendo.È un investimento di sentimento, sensazione e piacere. Da questo punto di vista un ruolo fondamentale lo gioca il turismo del vino. Chi viene a Montalcino, magari chi viene al nostro Castello che è anche relais e ristorante, ha una percezione autentica del valore del nostro vino che è dato anche dalla bellezza della nostra terra. E questo credo sia la ricetta giusta per tutta l’Italia del vino. E non solo».

Scusi signora Mariani ma è strano che a dirlo sia lei: un’americana…

«No, non è strano. Io sono una donna consapevole che nel mondo del vino le donne oggi hanno un posto di rilievo: ci sono bravissime enologhe, ottime imprenditrici, sopraffine degustatrici che hanno portato un tocco di fascino, di creatività e di passione in più nel vino. E sono una donna nata in America che aveva un sogno: l’Italia. Per questo un arcobaleno mi commuove».

La sorprendente scoperta che ambia il mondo del vino: il nuovo romanzo di Giovanni Negri ed Elisabetta Petrini, edito da Mondadori, sarà presentato il 2 dicembre a Castello Banfi

Roma Caput Vini, il romanzo edito da Mondadori e scritto a quattro mani da Giovanni Negri e la moglie Elisabetta Petrini, sarà presentato il 2 dicembre a Castello Banfi, Montalcino.

Il romanzo, evidenziando quanto sia stato intenso il legame tra Roma ed il vino, fa una precisa ricostruzione storica, per scoprire che il vino sta a Roma come la Coca Cola sta agli Stati Uniti, e per stabilire senza ombra di dubbi che molti tra i più famosi vini di oggi, italiani e francesi, sono nati per mano degli antichi romani.

Roma Caput Vini, il romanzo edito da Mondadori

Giovanni Negri ci racconta la sorprendente storia del vino a Roma, che nel secondo secolo a.C. vive il suo momento principale, quando il vino da bevanda di lusso per patrizi, diventa vinum, alimento e piacere di massa.

“Nessun albero prima della sacra vite tu pianterai, o Varo”. Seguendo alla lettera il monito di Orazio, Roma imponeva ai suoi militari di piantare la vite, stabilendo che il centurione, figura chiave dell’esercito, nella mano destra avrebbe impugnato un bastone del comando chiamato vitis, un ramo di vite.

Dalle osterie di Roma alle feste a Pompei, dalla guida enologica di Plinio il Giovane alla combinazione vino-cibo-sesso, dalla diffusione in tutte le regioni dell’Impero all’epoca del proibizionismo, un tour sorprendente all’insegna del vino nell’antica Roma.

Al centro del libro l’incredibile scoperta effettuata di recente dal professor Attilio Scienza, titolare della Cattedra di Viticoltura dell’Università di Milano e studioso di genetica della vite che, sin dai primi anni ’80, collabora con Castello Banfi per i progetti di zonazione e ricerca clonale sul Sangiovese. Grazie agli studi del suo gruppo e alle più avanzate tecniche di analisi del DNA, il Prof. Scienza ha identificato 78 vitigni europei tutti discendenti genetici dell’heunisch (unno), il vitigno diffuso dalle legioni romane perché fosse impiantato in ogni terra dell’impero.

Da oggi i vini europei hanno perciò una madre putativa in Roma, grande potenza militare ma anche agricola, che colloca la vite sul continente, e nelle maestose legioni romane, trasformate in tempo di pace  nel più formidabile strumento di diffusione e coltivazione della vite.

Castello Banfi ospiterà il 2 dicembre 2011, alle ore 17.00, la presentazione di questa straordinaria opera narrativa edita da Mondadori, Roma Caput Vini.

Castello Banfi suona la campana di chiusura del NASDAQ – per conto di Vinitaly e dell’American Cancer Society

Cristina Mariani-May, proprietaria di Castello Banfi, l’azienda vinicola toscana di fama internazionale, si presta a suonare il campanello di chiusura al mercato azionario NASDAQ.

La Sig.Ra Mariani-May è stata raggiunta per la ceremonia da Marilisa Allegrini, proprietaria dell’omonima azienda vinicola veneta, da Giovanni  Mantovani,  AD di Verona Fiere ed organizzatore  di Vinitaly e Vinitaly World Tour, così come da alcuni rappresentanti  dell’American Cancer Society.

Castelo Banfi suona la campana di chiusura del NASDAQ

La cerimonia  di chiusura rappresenta il momento decisivo di una serie di eventi che contraddistinguono la presentazione di una donazione di 45.000$  in favore dell’American Cancer Society promossa da Vinitaly,  ente  dedito alla promozione internazionale dei vini italiani e all’organizzazione della maggiore fiera nel mondo del vino.

In un breve discorso agli operatori  sul piano della maggiore negoziazione di titoli telematici del mercato azionario negli Stati Uniti, la Sig.Ra Mariani-May commenta:
“In Italia, il vino viene consumato raramente lontano dai pasti e  un pasto non è completo senza un bicchiere di vino. Questa parte integrante della cultura italiana diventa un lavoro serio se è sfruttato come chiave commerciale per gli scambi internazionali”.

La Sig.Ra Mariani-May, ringraziando Vinitaly per gli sforzi  fatti nel sostenere e comunicare la qualità del vino italiano nel mondo, conclude con un brindisi ai colleghi produttori italiani, inclusa la Sig.Ra Allegrini, che “oltrepassano i tradizionali confini  dai vigneti alla comunicazione, affascinando il mondo con talento e qualità.”

Classificato al primo posto tra i vini importati in America  lo scorso anno, il vino italiano è cresciuto anche durante la recente crisi economica, costituendo il 32.5% del totale del vino importato sul mercato nel primo semestre del 2010,  permettendo all’Italia di distinguersi dai suoi concorrenti internazionali.

Momenti DiVini Banfi

Il 10 Dicembre si è concluso il primo concorso fotografico di Castello Banfi: Momenti DiVini Banfi.

Di seguito l’elenco dei fortunati vincitori del concorso con la foto che li ha resi protagonisti:

1° premio: Nicola Esposito – “Momenti Divini e oltre”

2° premio: Heikki Del Sarto – “Momento DiVino”

3° premio: Luca Grandi – “Prima analisi olfattiva”

4° premio: Gregorio Urzino – “Firenze 186”

5° premio: Liliana Rosadelli – “Un vino per grandi_1”

6° premio: Manuela Calistri – “foto 1- belnero”

7° premio: Alberto Vichi – “004”

8° premio: Isabella Cecconi – “Brunello Sommelier e Sasso Natale!!!”

Momenti DiVini Banfi

Ricordiamo che il primo premio consiste in un soggiorno allo splendido Castello Banfi, con pernottamento nel prestigioso Relais “Il Borgo” e visita alla cantina Banfi. Il secondo premio, la confezione “Banfi Toscana”, è un’elegante box contenente 6 bottiglie della linea Banfi Toscana e prodotti tipici della cucina toscana. Il terzo premio è costituito invece da una preziosa confezione di gadget per il servizio del vino.

I vincitori dal quarto all’ottavo premio riceveranno un preziosa confezione “Centine Style”, composta da 3 bottiglie della linea Banfi Toscana: Centine, Centine bianco e Centine Rosé.

Un ringraziamento sincero ed i nostri migliori auguri per un fantastico 2011 a tutti coloro che hanno partecipato, regalandoci delle foto davvero stupende ed originali!

Castello Banfi e Concha y Toro, le due aziende protagoniste alla maratona di New York

New York, 7 novembre 2010 – Cristina Mariani-May, proprietaria di Castello Banfi, ha partecipato anche quest’anno alla regina delle maratone, quella di New York, lo scorso 7 novembre.

In una coincidenza incredibile, poi, Cristina Mariani-May si è dovuta confrontare proprio a Carla Errazuriz, la più veloce del gruppo dei cinque maratoneti presenti a New York in rappresentanza della cilena Concha y Toro.

Castello Banfi e Concha y Toro, le due aziende protagoniste alla maratona di New York

“E’ un’esperienza elettrizzante correre la maratona di New York” ha dichiarato Cristina Mariani-May “ed è stato sorprendente incontrare alcuni amici lungo il percorso. Una corsa davvero entusiasmante, in cui ho potuto anche battere il mio record personale di ben tre minuti!”

L’intera squadra di Concha y Toro era già vittoriosa prima di arrivare alla linea di partenza sul Ponte di Verrazzano: ciascuno di loro, infatti, si era guadagnato il posto nel team dopo una competizione con altri trenta colleghi. Il premio? Un viaggio a New York completamente pagato e l’onore di rappresentare la straordinaria azienda vitivinicola cilena ad un evento di tale importanza!

Rivali sulle strade di New York, Castello Banfi e Concha y Toro sono però nella stessa squadra quando si parla vino!

Name Place Gender Place Finish Time
Cristina Mariani-May 5036 648 03:30:12

Centine Rosso e CollePino: premiati nell’edizione 2011 della guida

Grande successo per il Centine Rosso ed il CollePino, due dei vini più adatti per un consumo quotidiano, che ricevono importanti riconoscimenti all’interno della guida “Berebene Low Cost 2011” del Gambero Rosso, una delle più autorevoli e affermate testate di settore: una guida rivolta agli eno-appassionati che, sempre più attenti all’equilibrio qualità-prezzo, non vogliono rinunciare all’alta qualità nella selezione dei migliori prodotti.

Centine Rosso e CollePino

Il CollePino ha ricevuto il premio qualità-prezzo mentre il Centine Rosso, marchio storico di casa Banfi, riceve il prestigioso premio nazionale qualità-prezzo: un riconoscimento attribuito a sei vini in tutta Italia!

Questi vini, espressione del carattere genuino ed autentico della terra toscana, sono prodotti con uve selezionate provenienti dai vigneti specializzati di proprietà così come dalle aree più vocate della regione.

Prodotti che, grazie al loro carattere e alla loro freschezza, sono indicati per il consumo quotidiano senza rinunciare mai allo stile e standard qualitativo garantito da Banfi.

Il Poggio all’Oro 2004, premiato con 95 punti da Wine Enthusiast, entra nella loro top 100 cellar selection 2010

Wine Enthusiast, una delle più influenti riviste del settore, ha premiato il Poggio all’Oro 2004 Brunello di Montalcino Riserva con 95/100, classificandolo anche tra i 100 migliori vini dell’anno da lungo invecchiamento.

Poggio all’oro 2004 premiato da Wine Enthusiast

La Riserva 2004 di Castello Banfi ha ricevuto pareri particolarmente lusinghieri dalla prestigiosa rivista americana per la sua struttura, complessa e allo stesso tempo equilibrata, per la marcata personalità e la straordinaria consistenza.

Dal 1985, primo anno di produzione, il Poggio all’Oro Brunello di Montalcino Riserva DOCG, è stato prodotto solo nove volte.

5 Grappoli per il Poggio all’Oro 2004 Brunello di Montalcino Riserva DOCG

Grande successo per il Poggio all’Oro 2004 Brunello di Montalcino Riserva DOCG, emblema della migliore tradizione Banfi, che conquista l’eccellenza dei 5 Grappoli nella prestigiosa guida edita da Bibenda, Duemilavini 2011.

5 Grappoli per il Poggio all’Oro 2004 Brunello di Montalcino Riserva DOCG

L’eccezionale Riserva della prestigiosa cantina moltacinese, è il frutto di una delle migliori vendemmie degli ultimi anni, che ha infatti donato un vino potente e strutturato, sia dal punto di vista dei profumi che della struttura, dotato di grandissime potenzialità di invecchiamento.

Il 15 novembre presso l’Hotel Cavalieri Hilton di Roma, avrà luogo la premiazione dei Cinque Grappoli, evento in cui verranno consegnate anche le Cinque Gocce  degli Chef, che hanno ottenuto i 5 Baci, e il premio di Ristorante dell’Anno.