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Chef Domenico Francone

Durante la mia infanzia mi piaceva accompagnare il nonno in campagna, dove lui coltivava l’orto, produceva il vino e l’olio, e dove aveva anche un piccolissimo allevamento di bestiame. Ciò che mi affascinava di più, però, era al ritorno a casa: la preparazione dei piatti con quegli stessi ingredienti appena raccolti. Le orecchiette alle cime di rapa sono il piatto che ha fatto scoccare in me la scintilla. Ma nei miei ricordi d’infanzia ci sono anche le domeniche baresi, città di origine di mio padre, condite da vere e proprie abbuffate di pesce acquistato dai pescatori al ritorno dal mare.

Molto legato alla sua terra di orgine, è così che Domenico Francone ama presentarsi.

La sua prima esperienza nel mondo della ristorazione, già ai tempi della scuola secondaria, è nella pasticceria, una disciplina che lo ha sempre affascinato.

Il suo percorso lavorativo lo porta a viaggiare e a fare esperienze in prestigiosi ristoranti sia italiani che internazionali. Arriva in Toscana, presso Il Ristorante di Banfi, unaStella Michelin, nel 2008.

In seguito alla chiusura del ristorante, si trasferisce a Londra dove lavora al ristorante stellato Apsleys di Heinz Beck. Un momento magico ed estenuante allo stesso tempo, che fa nascere in lui il desiderio di continuare a viaggiare, ma che innesca anche una forte nostalgia di tornare in Toscana, sua terra di adozione.

Ed è qui che Banfi gli offre una seconda opportunità: divenire Executive Chef de La Taverna.

Oltre a seguire La Taverna, supportato da una brigata di talento sia in sala che in cucina, Domenico riapre anche l’altro ristorante, La Sala dei Grappoli, portandolo alla conquista della Stella Michelin nel 2020.

Larrivo della Stella Michelin è una grande conquista che premia il nostro immenso lavoro e la nostra enorme passione. Una conquista che si rinnova ogni giorno, quando proviamo a raccontare ai nostri ospiti la varietà di gusti e colori della cucina italiana, cercando di esaltarne le infinite potenzialità.