Dopo una primavera e un inizio estate piuttosto piovosi, i mesi di settembre e ottobre sono stati molto buoni dal punto di vista meteorologico, con tanto sole e un’ottima ventilazione.
Con la vendemmia 2013 siamo tornati alla “normalità” degli anni ’80 e ’90. La raccolta, infatti, a Castello Banfi è iniziata con circa 15 giorni di ritardo rispetto agli ultimi anni (4 settembre), con le varietà bianche più precoci, Chardonnay e Sauvignon Blanc, oltre al Pinot Grigio, e si è conclusa il 18 ottobre con il Cabernet Sauvignon, ultima varietà raccolta. Anche per la tenuta piemontese i tempi vendemmiali hanno rispecchiato quelli toscani.
Sia in Toscana che in Piemonte le benevoli condizioni climatiche hanno favorito una maturazione graduale e tardiva delle uve, che si sono presentate in eccellenti condizioni qualitative, con profumi varietali meravigliosamente intensi e un buon equilibrio tra grado alcolico e acidità molto sviluppate.
Proprio grazie ad una spiccata acidità vibrante, che dona anche lunghezza, i vini bianchi risultano freschi e allo stesso tempo con un bouquet molto ricco e sviluppato, ed una struttura importante.
“Nella nostra area, nella zona sud ovest di Montalcino, – dichiara il DG Enrico Viglierchio – Soprattutto per le varietà rosse più tardive, come il sangiovese per la produzione di Brunello di Montalcino, ci aspettiamo vini di pregevole qualità, con una buona predisposizione al lunghissimo invecchiamento, e caratterizzati da una buona eleganza e finezza. E questo nonostante sia stata un’annata più difficile di altre. Per quanto riguarda la produzione, sia in Toscana che in Piemonte, abbiamo registrato un incremento del 6-10% rispetto agli anni precedenti”.