La famiglia Mariani premiata come “Wine Family of the Year” al Meininger Award “Excellence in Wine & Spirit”

A meno di un anno dalla nomina di Cristina Mariani-May come “Woman of the Year 2018” da parte di “The Drinks Business”, anche la Germania premia Banfi, dichiarando la famiglia Mariani “Wine Family of the Year” al Meininger Award “Excellence in Wine & Spirit” di Düsseldorf.

La cerimonia di premiazione si è svolta ieri, alla vigilia di Prowein, una delle fiere più importanti del settore vitivinicolo, alla presenza di numerosi invitati provenienti da tutto il mondo, e personalità di spicco del mondo internazionale dell’enologia. Qui Cristina Mariani-May, rappresentante della terza generazione famigliare e, dal 2018, CEO di Banfi Vintners, ha ritirato la prestigiosa onorificenza dalle mani di Christoph e Andrea Meininger, proprietari della casa editrice Meininger Verlag e ideatori dell’iniziativa.

La scelta della giuria, composta principalmente dai giornalisti delle riviste enologiche del gruppo, ossia “Weinwirtschaft”, “Meininger’s Wine Business International”, “Sommelier”, “Weinwelt” e “Getränke Zeitung”, per il 2019 è andata alla famiglia Mariani per la seguente motivazione:“Banfi è una delle più rinomate case vinicole del mondo e la famiglia Mariani ha dato un prezioso contributo al vino italiano. La gestione sostenibile, tradizione e modernità hanno permesso a Banfi di svolgere un ruolo di primo piano nel mercato del vino internazionale”.

Cristina Mariani-May, ringraziando Christoph e Andrea Meininger in prima persona e tutta la casa editrice Meininger Verlag ha dichiarato: “Sono emozionata ed onorata di essere qui, oggi, a ritirare questo prestigiosissimo riconoscimento. I miei ringraziamenti, a cui si aggiungono quelli di mio padre John che, purtroppo, all’ultimo momento non è potuto essere presente, vanno alla famiglia Meininger e a tutta la giuria. Desidero ringraziare, inoltre, tutto il team Banfi che, in questi 40 anni, ha camminato a fianco della mia famiglia. Un ringraziamento va anche alla famiglia Sorrentino e a Brand Compendium, nostro partner in Germania da oltre 10 anni”. 

Cambiamento climatico e vino

Da oggi, fino al 7 marzo, a Porto si discute di cambiamento climatico, di proposte per lavorare insieme al fine di ridurre l’impatto ambientale e di vere e proprie soluzioni per il settore vinicolo

Cristina Mariani-May, proprietaria e CEO di Banfi, come riconoscimento della sua leadership nel settore, è stata invitata a portare la sua testimonianza di produttrice vinicola al summit sul cambiamento climatico legato al mondo vinicolo, che si tiene a Porto da oggi fino al 7 marzo.

“Il focus principale per il futuro” dichiara Cristina Mariani-May” è la sostenibilità. Uno dei miei obiettivi principali è lasciare ai miei figli il territorio in cui Banfi opera in uno stato migliore rispetto a come lo abbiamo trovato”.  Continua “A Banfi abbiamo iniziato a lavorare in modo sostenibile quando ancora non si parlava così tanto di sostenibilità. Assicurare un ecosistema bilanciato, mantenendo ed alimentando la biodiversità nella nostra tenuta, essere sempre alla ricerca di nuovi metodi per mantenere il nostro territorio in perfetta salute e i nostri vini salubri, oltre che ridurre al minimo il nostro impatto sul pianeta, sono diventati il nostro modus operandi”.

Il mondo vinicolo è fortemente legato all’ambiente e al territorio in cui lavora e, parlare delle sfide che ogni giorno si affrontano a causa del cambiamento climatico, confrontandosi con proprietari di aziende vinicole, scienziati, leader economici, enologi, importatori, incoraggia tutto il settore a lavorare insieme, a trovare delle soluzioni a breve e medio termine, per ridurre l’impatto sull’ambiente. Oltre a Cristina Mariani-May, sono numerosi gli speaker di alto rilievo che porteranno la loro testimonianza, tra questi anche l’ex Vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore, e che insieme produrranno il Protocollo di Porto.

Nel 2000 Banfi ha iniziato un percorso sulle certificazioni che nel 2006 l’ha portata a concludere un percorso e ad ottenere, come prima azienda vinicola nel mondo, la certificazione per l’etica e la responsabilità sociale (ISO 14001, ISO 9001 and SA 8000). Dal 2015 Banfi redige, inoltre, il Bilancio di Sostenibilità con cui riporta per ciascun anno le pratiche sostenibili applicate ad ogni settore della propria attività.

L’edizione limitata de La Pettegola 2018 firmata da Ale Giorgini

Il 25 febbraio a Roma, presso il Voodoo Bar, è stata presentata l’edizione limitata de La Pettegola 2018, in una reinterpretazione curata dall’illustratore Ale Giorgini.

Il 25 febbraio, presso il Voodoo Bar immerso nella suggestiva cornice di un parco di oltre 2000 mq, nel pieno centro di Roma tra il Colosseo ed il Rione Monti, è stata presentata la seconda edizione della Limited Edition de La Pettegola 2018.

Per il secondo anno consecutivo, il Vermentino di Banfi viene proposto in un’edizione limitata (solo ventimila bottiglie), in una versione completamente reinterpretata dall’illustratore Ale Giorgini.

L’artista, classe 1976, ha iniziato a disegnare da bambino e non ha più smesso.  Oggi fa l’illustratore: ha collaborato con Armani, Jeep, Puma, Warner Bros, Kinder Ferrero, Opinel, Disney, Foot Locker, Sony, Emirates, MTV e ha pubblicato le sue illustrazioni su The Hollywood Reporter, The Boston Globe, Chicago Magazine, Wired UK, L’Espresso, Il Sole 24 Ore, Il Corriere della Sera. Ha partecipato a mostre ed eventi in tutto il mondo anche se, quando può, ama passare le sue giornate a Vicenza, città dove è nato. È stato selezionato dalla Society of Illustrators di New York e candidato al Premio Boscarato al  TCBF. È direttore artistico di Illustri Festival, insegna allo IED di Torino e alla Scuola Internazionale di Comics (Padova). Ha fondato Magnifico, un’agenzia di illustratori.

L’illustrazione avvolge completamente la bottiglia de La Pettegola con una monocromia rosa e un complesso intreccio di geometrie e linee. L’artwork ritrae la scenografia perfetta di un aperitivo tutto al femminile. Vermentino amato dalle donne, La Pettegola a ogni sorso rende sempre una serata tra le colline toscane più spensierata. Il vocio delle conversazioni e il tintinnio dei brindisi sembrano prendere vita oltre la bidimensionalità dell’illustrazione e diventare reali. L’osservatore si sente così  piacevolmente coinvolto dall’atmosfera di festa e non vede l’ora di gustare a sua volta un calice di Pettegola.

Così Giorgini presenta la sua opera “Sono arrivate. Nei loro eleganti abiti estivi, sfilano una per una in una sfilata senza fine. Il loro accessorio preferito è un calice di Pettegola che sfoggiano con disinvoltura. Il rosa è il dress code della serata, rispettato anche dall’uniforme dei servizievoli camerieri e dall’imbandigione dei tavolini all’aperto. Il cinguettio delle chiacchiere è una sinfonia che fa da colonna sonora alla felice occasione. Per ogni dove risuona: Un calice di Pettegola, grazie! E mentre i bicchieri si svuotano all’inarrestabile ritmo dei brindisi, il cielo si riempie di stelle. Un uccellino assiste alla scena, prima di volare via portando con sé il ricordo di questa notte nella campagna toscana”.

L’estetica ha avvicinato Banfi al design in un sodalizio che diventa di anno in anno più forte, grazie a collaborazioni con artisti e designer di fama internazionale, mostre e vernissage.

 

Vivo & Banfi per il sociale

L’azienda vinicola Banfi e i ristoranti Vivo di Firenze e Milano si uniscono per un progetto di solidarietà che coinvolge la Fondazione Operazione Vivere e la Fondazione Tommasino Bacciotti

Insieme per la solidarietà, è questo il motivo alla base di VIVO & BANFI PER IL SOCIALE, l’iniziativa che vede uniti i ristoranti Vivo di Firenze e Milano e l’azienda vinicola Banfi.

In cosa consiste il progetto? Durante tutto il mese di dicembre, il ristorante Vivo di Milano e il ristorante Vivo di Firenze proporranno ai propri clienti uno dei vini icona di Banfi, il Vermentino La Pettegola, nel formato Edizione Limitata (una bottiglia speciale disegnata dall’illustratore Alessandro Baronciani). Per l’acquisto di ogni bottiglia verranno devoluti sei euro in favore della Fondazione Operazione Vivere a Milano e in favore della Fondazione Tommasino Bacciotti a Firenze.

La Fondazione Operazione Vivere, che pone la sua attività a disposizione della Struttura Complessa di Chirurgia Generale Oncologica e Mininvasiva dell’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, nasce dalla volontà di migliorare il modo di curare patologie importanti, come quelle oncologiche, con il sostegno allo sviluppo tecnologico e alla ricerca scientifica, offrendo così trattamenti poco invasivi e meno traumatici.

L’attività della Fondazione Tommasino Bacciotti è rivolta allo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione dei tumori infantili, soprattutto quelli cerebrali. Tra le molteplici attività possiamo segnalare il Progetto Case Accoglienza Tommasino, con cui la Fondazione mette a disposizione degli appartamenti, in modo gratuito, alle famiglie dei bambini ricoverati presso il Meyer di Firenze; il sostegno psicologico e/o economico ai genitori; il finanziamento di borse di studio a favore di medici pediatri oncologi e di tecnici di laboratorio.

Gli eventi di presentazione di VIVO & BANFI SOCIALE sono previsti rispettivamente il 26 novembre a Firenze, dove saranno presenti i due Presidenti di Banfi, Enrico Viglierchio e Remo Grassi, e il 28 novembre a Milano, a cui presenzierà il Dr. Enrico Viglierchio, il Dr. Carmelo Magistro e il Dr. Pietro Carnevali. 

I 40 anni Banfi | dopo la pausa estiva continuano i festeggiamenti per l’anniversario: il 18 settembre è la volta di Firenze, seguono Zurigo, Berlino, Mosca, Milano, Napoli, Shanghai, Hong Kong e per finire New York

Era il 1978 quando John e Harry Mariani acquistarono i primi terreni a Montalcino e misero a dimora la prima barbatella di Sangiovese. Da allora sono trascorsi quarant’anni di straordinaria passione, di continue ed avvincenti sfide, di irripetibili successi. Un percorso importante per Banfi che, in soli quattro decenni, ha realizzato una bellissima storia costruendo un marchio conosciuto in tutto il mondo e legandosi indissolubilmente allo sviluppo di Montalcino e del suo territorio.

Negli ultimi anni l’amore per la Toscana ha avvicinato Banfi a nuovi territori, tra i più vocati della regione, come Bolgheri, Maremma, Chianti e Chianti Classico. Ben più datato è, invece, il legame con il Piemonte che risale agli stessi anni della fondazione di Banfi a Montalcino.

E dopo 40 anni Cristina Mariani-May, terza generazione famigliare, coordina le attività dell’azienda con lo stesso amore, la stessa passione e dedizione, per produrre vini di qualità.

La storia di questi40 anni di Banfi si può raccontare attraverso i quattro pilastri che l’hanno accompagnata lungo il suo cammino: il pionierismo, la ricerca, l’innovazione e la sostenibilità.

Tracciare la strada per primi, esplorare nuove frontiere, guardare al futuro pur restando ben ancorati alle tradizioni e alle origini, questo è lo spirito che ha sempre guidato le scelte di Banfi che, fin dall’inizio, ha creduto nelle enormi potenzialità vitivinicole del territorio di Montalcino e del suo vitigno simbolo, il sangiovese, promuovendo studi scientifici innovativi sui suoli e sul sangiovese, fino ad allora dal potenziale in parte sconosciuto. Altrettanto pionieristichele innovazioni in cantina, così come lo sviluppo di un moderno concetto di accoglienza. Pionierismo, infine, anche nella formazione e nella divulgazione della cultura vitivinicola, punto inscindibile e distintivo del modello Banfi, che ha raggiunto il suo apice nei progetti dellaFondazione Banfi, in particolare conSanguis Jovis – Alta Scuola del Sangiovese.

Sapere, conoscenza, studio, ricerca e sperimentazione, per conoscere e reinterpretare un territorio unico al mondo e per distinguere e valorizzare il modus operandi dell’azienda. Molti e variegati, infatti, sono stati gli studi portati avanti e raccolti nella pubblicazione La Ricerca dell’Eccellenza: la ricerca per Banfi rappresenta un concetto trasversale e in continuo divenire, dalla vigna alla cantina.

I risultati della ricerca devono, però, essere tradotti in innovazioni concrete, moderne e perfettamente integrate con l’ambiente in cui l’azienda opera. Innovazioni sia in vigna che in cantina, che hanno l’obiettivo di coniugare sapientemente tecnologie avanzate a sostegno della produzione di vini eleganti ed equilibrati, rispettosi del territorio di origine.

Banfi è custode di un territorio fantastico in cui opera ormai da 40 anni. L’impegno, certificato nell’annuale Bilancio di Sostenibilità è quello di preservare e consegnare alle future generazioni un territorio ancora più sano, integro e vivibile dell’attuale. 

“Come azienda il cui prodotto proviene dalla terra, sappiamo che il nostro successo va di pari passo con il rispetto per l’ambiente”, afferma Cristina Mariani-May, “Il nostro operare in modo sostenibile deve continuare ad evolversi, tenendo conto del fatto che ogni azione deve essere socialmente equa, sicura per l’ambiente ed economicamente sostenibile. Operare in modo sostenibile deve migliorare il rapporto con l’ambiente senza, però, ostacolare la qualità della produzione”.

L’azienda sta festeggiando questo importante anniversario con una serie di iniziative in Italia e nel mondo. Il primo evento ufficiale è stato a Siena, seguita da Roma, Strevi (sede della cantina piemontese di Banfi), Firenze, zurigo, Berlino, Mosca, Milano, Napoli, Shanghai, Hong Kong e per finire New York.

Gli eventi sono un viaggio emozionale attraverso i vini che hanno fatto la storia di Banfi con una degustazione a banchi d’assaggio.

Sabato 20 e Domenica 21 ottobre “cantiere aperto” a Castello Banfi al laboratorio di scavo e restauro di Brunella, la balena fossile rinvenuta nel 2007

Venerdì 19 ottobre, presso il Teatro degli Astrusi a Montalcino, avrà luogo una conferenza di presentazione del progetto inerente il restauro e lo studio di Brunella, la balenottera pliocenica rinvenuta a Poggio alle Mura nel 2007 e risalente a circa 4 milioni di anni fa. La conferenza, dal titolo Alla scoperta di Brunella, la balenottera fossile di Poggio alle Mura, avrà inizio alle ore 10:00 e sarà dedicata esclusivamente ad alunni e insegnanti della Scuola Primaria di Montalcino. Il dott. Michelangelo Bisconti, del San Diego Natural History Museum, illustrerà l’intervento di scavo e restauro attualmente in corso presso il cantiere-laboratorio di Castello Banfi, lo studio scientifico multidisciplinare condotto in collaborazione con varie Università e il programma delle attività didattiche e formative. Tra queste, il Campo Scuola in Scavo e Restauro Paleobiologico, giunto alla sua terza edizione, che si terrà dal 12 al 17 novembre, e le visite guidate gratuite al laboratorio aperte alle scolaresche e al pubblico.

Lo stesso giorno alle ore 15.30, presso Castello Banfi, l’Arch. Anna Di Bene, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, inaugurerà ufficialmente l’iniziativa Cantiere Aperto,con le prime due giornate di visite guidate gratuite previste per sabato 20 e domenica 21 ottobre dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 17:00.

I lavori di restauro e studio rientrano nell’ambito del Progetto Brunella, frutto della collaborazione tra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, la società Banfi e l’Istituto di Studi Archeo-Antropologici. Il progetto è supportato da un finanziamento Art Bonus da parte della società Banfi al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, oltre ad avvalersi del patrocinio e sostegno del Comune di Montalcino e del riconoscimento di prestigiose istituzioni scientifiche italiane ed internazionali.

Clima, vite, cantina, mercato: come sarà il Sangiovese del futuro? Questo il tema della 2ª edizione della Summer School di Sanguis Jovis-Alta Scuola del Sangiovese, progetto promosso dalla Fondazione Banfi (10/14 settembre, 2018)

Il 10 settembre prenderà il via la 2ª edizione della Summer School di Sanguis Jovis-Alta Scuola del Sangiovese, il primo Centro studi sul vitigno più coltivato d’Italia. Dopo il grande successo della precedente edizione, anche per questo nuovo corso il tema sarà di estrema attualità e legato fortemente – ma non solo – al cambiamento climatico in atto: Clima, Vite, Cantina, Mercato: come sarà il Sangiovese del futuro?

Il Professor Attilio Scienza e il Professor Alberto Mattiacci, rispettivamente Presidente e Direttore di Sanguis Jovis, dall’alto della loro riconosciuta eccellenza in campo scientifico e didattico, garantiranno, come in passato, l’assoluto livello qualitativo ed interdisciplinare dei corsi. Il Presidente della Fondazione Banfi, Rodolfo Maralli, precisa che “Il progetto, di cui la fondazione Banfi è promotrice, è nato nel 2017 nel territorio simbolo del Sangiovese, Montalcino, con il desiderio di accrescere e diffondere la cultura di questo straordinario vitigno, attraverso la ricerca scientifica, la comunicazione della conoscenza e l’alta formazione”.

Dal 10 al 14 settembre 2018, presso O.CR.A. Officina Creativa dell’Abitare (Via Boldrini 4, Montalcino- Siena), con la 2^ edizione della Summer School, potranno seguire il percorso di formazione venti studenti (10 Student, laureati da non più di 18 mesi, e 10 Professional), tutti selezionati con bando di ammissione. I costi di partecipazione dei 10 Student saranno totalmente coperti da borse di studio offerte da aziende ed istituzioni del territorio. La data ultima per l’invio delle domande è il 10 agosto 2018 ed il bando completo è disponibile sul sito della Fondazione Banfi: https://fondazionebanfi.it/it/sanguis-jovis/formazione.php.

Durante il corso si cercherà di analizzare e dare delle risposte concrete dal punto di vista enologico, agronomico e di marketing ai cambiamenti climatici che, indubbiamente, stanno modificando e modificheranno la produzione del vino, nello specifico quello a base Sangiovese, grazie a docenti ed esperti in materia che porteranno la loro testimonianza ed esperienza a disposizione della classe.

Si inizierà con “La risposta della vite al cambiamento climatico”, per continuare martedì 11 settembre con “L’impatto del cambiamento climatico sulle caratteristiche fisico-chimiche e biologiche dei suoli e sulle malattie della vite”. Il 12 settembre si parlerà di “Interventi di tecnica colturale per la mitigazione degli effetti del cambio climatico nell’ottica della sostenibilità”, mentre il 13 settembre si approfondirà la questione dal punto di vista enologico “Il cambio climatico sulla composizione del vino, gli interventi microbiologici ed enologici”. Venerdì 14 si chiuderà con una giornata interamente dedicata al marketing e alla comunicazione: “Nuovo clima, nuovi mercati?”.

Jazz & Wine in Montalcino 2018

Dal 12 al 22 luglio torna la rassegna che unisce star mondiali e calici d’eccellenza

Ecco l’edizione 2018 di Jazz&Wine in Montalcino: una parata di stelle nelle terre del Brunello

Giunge alla ventunesima edizione il festival che nasce dalla collaborazione tra l’azienda vinicola Banfi, la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz di Roma ed il Comune di Montalcino. 

Una parata di stelle nelle terre del Brunello: dal 12 al 22 luglio torna Jazz&Wine in Montalcino, il festival che unisce la grande musica jazz e il vino di qualità in un cartellone davvero imperdibile.

Nel meraviglioso borgo di Montalcino (SI), star mondiali arriveranno per dare nuova vita a una delle rassegne più longeve e conosciute nel panorama musicale italiano che nasce dalla collaborazione trala nota azienda vinicola Banfi, la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz di Roma ed il Comune di Montalcino.

Anteprima entusiasmante giovedì 12 luglio con DAYNA STEPHENS GROUP protagonista dello straordinario concerto di “aspettando Jazz&Wine” che, come consuetudine, avrà luogo all’interno delle mura di Castello Banfi.

Sassofonista e compositore tra i più stimati della nuova generazione, Dayna Stephens torna in Italia con un gruppo stellare che vede Taylor Eigsti (piano), Michał Barański (d.bass) e Greg Hutchinson (drums) e propone uno spettacolo trascinante, dove le trame acustiche si fondono a quelle elettroniche.

Martedì 17 luglio il festival apre a Castello Banfi con il sound fresco ed accattivante del “contemporary jazz” dei DIRTY SIX la formazione che vede raggruppato un ensamble del meglio offerto dal jazz italiano in questi ultimi anni: Daniele Scannapieco (sax), Claudio Filippini (piano), Lorenzo Tucci (drums), Tommaso Scannapieco (bass), Gianfranco Campagnoli (trumpet) e Roberto Schiano (trombone).

Immancabile mercoledì 18 luglio l’appuntamento con la Jazz & Wine Orchestra diretta da Mario Corvini, che come ogni anno dà il via ai concerti nella Fortezza di Montalcino con un grande ospite internazionale. L’energica big band di quasi 20 elementi nata per celebrare il matrimonio tra vino e jazz, che ha reso questo festival famoso nel mondo, ospiterà il sassofonista e compositore argentino Javier Girotto all’insegna di un tango jazz come non l’abbiamo mai sentito.

Una scommessa vinta quella della Jazz & Wine Orchestra: tra i primissimi a credere in un progetto come questo, oggi l’orchestra, che si è aggiudicata il premio SIAE, è presente nei migliori festival nazionali ed èresident orchestra al festival di Montalcino dal 2015.

Giovedì 19 luglio ecco il primo di due grandi appuntamenti di blasone mondiale a cui Jazz&Wine ci ha abituato: sul palco l’eleganza, il carisma e l’energia di Billy Hart Quartet ft Joshua Redman.

Joshua Redman, uno degli artisti più acclamati del panorama jazz internazionale, considerato fra i più importanti sassofonisti del mondo, sale sul palco al fianco del trio del batterista Billy Hart, leggenda del jazz statunitense, dando vita a una vera e propria all stars band, con Ethan Iverson al pianoforte, e Ben Street al contrabbasso. Un appuntamento assolutamente da non perdere.

Nella volontà di celebrare il miglior jazz italiano, il festival propone “Around Gershwin” lo spettacolo che venerdì 20 luglio vede sul palco Giovanni Tommaso (c.bass), Rita Marcotulli (piano) due interpreti che vantano collaborazioni con star internazionali accompagnati da Alessandro Paternesi (drums). Il trio darà vita a un appuntamento trascinante con un repertorio dedicato a celebri standard di George Gershwin e ad alcune composizioni originali di Giovanni Tommaso.

Il festival prosegue sabato 21 luglio con “In Motion Beat”, la band che raggruppa musicisti di cinque diversi paesi e che porta in Europa il meglio del melting pot newyorkese, città dove vivono e lavorano da anni. Il sound del gruppo, rappresenta l’eterogeneo background culturale dei musicisti che lo compongono e che sono Eleni Arapoglou (vocals), Erin Bentlage (vocals), Daniel Rotem (saxophone), Mike Bono (guitar), Christian Li (piano), Luca Alemanno (bass),Roberto Giaquinto (drums).

 

Gran finale domenica 22 luglio con l’altra grande star internazionale di questa edizione. Alla Fortezza di Montalcino arriva Christian McBride’s New Jawn. McBride è uno dei musicisti più autorevoli e rispettati del mondo musicale contemporaneo. Vincitore di ben cinque Grammy Awards, ha partecipato alla registrazione di più di 300 dischi di ogni genere. Il suo contrabbasso è il pilastro su cui hanno poggiato gli equilibri di innumerevoli band. Con lui Josh Evans(trumpet),Marcus Strickland(saxophone) eNasheet Waits(drums).

Tutti gli spettacoli di Jazz&Wine in Montalcino avranno inizio alle ore 21.45.

Informazioni, prenotazioni e biglietti

Proloco Montalcino, 0577 849331 / 348 8855416 – info@prolocomontalcino.com

Informazioni

Banfi 0577 840111 – marketing@banfi.it (anche prenotazioni per i concerti di Castello Banfi)

 

Informazioni e prenotazioni

Eventbrite

Cristina Mariani-May è stata nominata Woman of the Year 2018, il prestigioso premio assegnato dall’autorevole rivista The Drinks Business

Cristina Mariani-Mayè stata nominata Woman of the Year 2018, il prestigioso riconoscimento dell’autorevole rivista The Drinks Business.

Come ogni anno, i vincitori sono stati annunciati il 22 maggio alla London Wine Fair, presso l’Olympia Exhibition Centre nella zona ovest di Londra, alla presenza di alcuni dei più autorevoli rappresentanti del settore vinicolo.

Giunto alla sua sedicesima edizione, The Drinks Business Awards è divenuta una delle manifestazioni più riconosciute a livello internazionale e i suoi premi tra i più ambiti nel settore delle bevande alcoliche, rappresentate in tutti i diversi ambiti, dalla vendita al dettaglio, agli importatori, alle campagne di marketing, alla logistica, al design.

Cristina Mariani-May, rappresentante della terza generazione famigliare, fa il suo ingresso in azienda nel 1993 e scala tutte le posizioni fino a diventare, all’inizio di quest’anno, CEO di Banfi Vintners, divenendo così uno dei pochi amministratori delegati femminili del settore vino.

Mariani-May viaggia frequentemente, visitando molti degli 86 paesi in cui i vini Banfi sono presenti. Oratrice carismatica e coinvolgente, tra i suoi obiettivi principali ha quello di continuare a sviluppare il nome di Banfi e della qualità dei suoi vini nel mondo. Sposata con Marshall, tra i suoi numerosi impegni quotidiani, riesce a trovare il tempo da dedicare alla famiglia e ai suoi tre figli, oltre che a dedicarsi alle maratone (ha partecipato a una dozzina e recentemente ha concluso un ultra maratona di 50 km!)

1978 – 2018: Banfi compie 40 anni

Era il 1978 quando John e Harry Mariani acquistarono i primi terreni a Montalcino e misero a dimora la prima barbatella di Sangiovese. Da allora sono trascorsi quarant’anni di straordinaria passione, di continue ed avvincenti sfide, di irripetibili successi. Un percorso importante per Banfi che, in soli quattro decenni, ha realizzato una bellissima storia costruendo un marchio conosciuto in tutto il mondo e legandosi indissolubilmente allo sviluppo di Montalcino e del suo territorio.

Negli ultimi anni l’amore per la Toscana ha avvicinato Banfi a nuovi territori, tra i più vocati della regione, come Bolgheri, Maremma, Chianti e Chianti Classico. Ben più datato è, invece, il legame con il Piemonte che risale agli stessi anni della fondazione di Banfi a Montalcino.

E dopo 40 anni Cristina Mariani-May, terza generazione famigliare, coordina le attività dell’azienda con lo stesso amore, la stessa passione e dedizione, per produrre vini di qualità.

La storia di questi 40 anni di Banfi si può raccontare attraverso i quattro pilastri che l’hanno accompagnata lungo il suo cammino: il pionierismo, la ricerca, l’innovazione e la sostenibilità.

Tracciare la strada per primi, esplorare nuove frontiere, guardare al futuro pur restando ben ancorati alle tradizioni e alle origini, questo è lo spirito che ha sempre guidato le scelte di Banfi che, fin dall’inizio, ha creduto nelle enormi potenzialità vitivinicole del territorio di Montalcino e del suo vitigno simbolo, il sangiovese, promuovendo studi scientifici innovativi sui suoli e sul sangiovese, fino ad allora dal potenziale in parte sconosciuto. Altrettantopionieristichele innovazioni in cantina, così come lo sviluppo di un moderno concetto di accoglienza. Pionierismo, infine, anche nella formazione e nella divulgazione della cultura vitivinicola, punto inscindibile e distintivo del modello Banfi, che ha raggiunto il suo apice nei progetti dellaFondazione Banfi, in particolare conSanguis Jovis – Alta Scuola del Sangiovese.

Sapere, conoscenza, studio,ricercae sperimentazione, per conoscere e reinterpretare un territorio unico al mondo e per distinguere e valorizzare il modus operandi dell’azienda. Molti e variegati, infatti, sono stati gli studi portati avanti e raccolti nella pubblicazioneLa Ricerca dell’Eccellenza: la ricerca per Banfi rappresenta un concetto trasversale e in continuo divenire, dalla vigna alla cantina.

I risultati della ricerca devono, però, essere tradotti ininnovazioniconcrete, moderne e perfettamente integrate con l’ambiente in cui l’azienda opera. Innovazioni sia in vigna che in cantina, che hanno l’obiettivo di coniugare sapientemente tecnologie avanzate a sostegno della produzione di vini eleganti ed equilibrati, rispettosi del territorio di origine.

Banfi è custode di un territorio fantastico in cui opera ormai da 40 anni. L’impegno, certificato nell’annualeBilancio diSostenibilità, è quello di preservare e consegnare alle future generazioni un territorio ancora più sano, integro e vivibile dell’attuale.

“Come azienda il cui prodotto proviene dalla terra, sappiamo che il nostro successo va di pari passo con il rispetto per l’ambiente”, afferma Cristina Mariani-May, “Il nostro operare in modo sostenibile deve continuare ad evolversi, tenendo conto del fatto che ogni azione deve essere socialmente equa, sicura per l’ambiente ed economicamente sostenibile. Operare in modo sostenibile deve migliorare il rapporto con l’ambiente senza, però, ostacolare la qualità della produzione”.

L’azienda festeggerà questo importante anniversario con una serie di iniziative in Italia e nel mondo. Si parte domani,15 maggio, con il primo evento ufficialeall’Accademia Chigiana di Sienadove, per la prima volta, la sede della nota istituzione musicale farà da cornice a un evento che celebra un compleanno speciale: sarà un viaggio emozionale attraverso i vini che hanno fatto la storia di Banfi con una degustazione a banchi d’assaggio. Nei prossimi mesi seguirannoRoma (5 giugno, Casa dei Cavalieri di Rodi), Zurigo, Firenze, Milano, Mosca, Berlino, New York, Hong Kong, Londra.