Brunello di Montalcino: gli abbinamenti consigliati

Il Brunello di Montalcino è uno dei vini rossi italiani più apprezzati dagli intenditori di tutto il mondo. Vino di grande spessore e profondità, dai profumi intensi e sapore pieno ed elegante, rimanda alla mente il territorio da cui proviene.

Per il Brunello di Montalcino si preferisce l’abbinamento con piatti succulenti dal sapore deciso e intenso, strutturati e ricchi di salse.

Brunello di Montalcino: le caratteristiche del vino

Il colore è rosso intenso, rubino, con riflessi color granato, che lo rendono inconfondibile anche al primo sguardo. Il profumo è molto dolce, con sentori di frutta fresca che si sposano elegantemente con note di tabacco e liquirizia. La struttura è potente, con un ottimo equilibrio tra carica tannica e acidità, che stuzzica piacevolmente il palato.

Per ottenere queste caratteristiche, vengono impiegate le migliori uve del vitigno Sangiovese, maturate secondo i tempi dettati dalla natura sulle colline della tenuta Banfi, fermentate a temperatura controllata in tini combinati in acciaio e rovere francese Horizon in botti di rovere francese per almeno 2 anni.

Come abbinare il Brunello di Montalcino

Una volta apprese le caratteristiche pregiate di questo vino, sorge spontanea la domanda “come abbinare il Brunello di Montalcino?”

Non si tratta di un vino semplice da abbinare per il suo gusto deciso e la struttura importante. Come anticipato, le regole per abbinare il Brunello di Montalcino sono fondamentalmente due:

  • non scegliere piatti troppo delicati;
  • preferirepietanze umide, con salse da carattere vigoroso.

La forte presenza di tannini, infatti, potrebbe risultare un po’ dura ai palati più sensibili, creando quindi una spiacevole sensazione di secchezza: salse, sughi e creme aiutano a diminuire questa sensazione, creando un contrasto di sapori molto piacevole e ricercato.

Piatti di carattere, quindi, per un vino altrettanto di carattere.

Gli antipasti

Partendo dagli antipasti, l’abbinamento più indicato è quello con i formaggi stagionati e perfetti quelli della Val D’Orcia come il Pecorino di Pienza stagionato in Barrique: il giusto connubio per assaporare il gusto della Toscana verace.

I primi

Tutte le ricette a base di funghi e tartufi si sposano alla perfezione con il Brunello di Montalcino, anche se l’abbinamento più consigliato è di sicuro quello con le pappardelle al ragù di cinghiale o con i pici, un altro tipo di pasta fatto a mano tipico della Toscana.

Le carni

Per quanto riguarda le carni, invece, questo vino si mostra altrettanto esigente: viene prediletta la carne rossa, sia di selvaggine che di pelo, preparata con salse dal carattere deciso e dai profumi forti.

Uno dei piatti della cucina toscana da abbinare al Brunello di Montalcino è, ad esempio, il peposo, uno stracotto tenerissimo che cuoce lentamente per quasi tre ore all’interno di un tegame di rame, con salsa densa e avvolgente. In alternativa, questo vino si abbina in modo sublime anche agli arrosti di carne.

Tra le ricette a base di selvaggina che si abbinano con il Brunello di Montalcino c’è senza dubbio anche l’anatra, scottata e servita su una riduzione di cipolle e aceto balsamico.

I dolci

Come abbinare il Brunello di Montalcino al dolce? Questo rosso d’autore non è propriamente un vino da dolce, ma il suo gusto deciso può essere esaltato se accompagnato da biscotti e cioccolatini fondenti con ripieno al liquore.

Consigli su come servire il Brunello di Montalcino

Infine, altra regola importante riguarda la temperatura di servizio e il calice da utilizzare per servire il Brunello di Montalcino.

Trattandosi di un vino molto corposo, si consiglia di aprirlo con un certo anticipo, oltre che a farlo decantare in una caraffa di cristallo prima di servirlo a tavola, se si tratta di un vino d’annata: l’ossigeno dell’aria risveglierà le qualità e gli aromi assopiti durante il lungo riposo in bottiglia.

La temperatura ideale è di 16-18°C, mentre il bicchiere raccomandato deve avere una forma ampia e panciuta, per accogliere tutte le fragranze che compongono il suo inimitabile profumo.

Degustazione vino: ecco come farla

É importante sapere che non bisogna essere dei sommelier professionisti per sapere fare una degustazione di vini: basta seguire alcuni consigli su come degustare il vino.

Consigli pratici per degustare il vino

Il primo consiglio per degustare il vino è quello di non compromettere i vostri sensi prima della degustazione. Ciò significa evitare di mangiare cibi pesanti, di masticare chewing gum o di fumare, ma anche di non utilizzare profumi o creme dalla fragranza troppo forte, perché potrebbero alterare le percezioni olfattive.

Il secondo suggerimento è di iniziare sempre dai vini più leggeri e proseguire con quelli man mano più corposi e strutturati.

Il terzo consiglio è quello di non toccare il calice con le mani: tieni il bicchiere dallo stelo per evitare che il calore della mano influenzi la temperatura del vino.

Degustare un vino: un’esperienza multisensoriale

Degustare un vino è un’esperienza completa dal punto di vista multisensoriale perché, come abbiamo visto, coinvolge la maggior parte dei sensi: la vista, l’olfatto e il palato.

La vista

Il primo senso coinvolto in una degustazione di vini è la vista: dal suo aspetto si possono già capire molte delle sue proprietà organolettiche, che durante le fasi successive della degustazione potranno essere confermate o meno. Le caratteristiche da tenere presente durante l’esame visivo sono:

  • colore
  • limpidezza
  • consistenza
  • effervescenza

Colore: bianco, rosso o rosé? E quali sono l’intensità e la tonalità? La varietà del vitigno, il processo di vinificazione, l’età del vino, la zona di produzione sono solo alcuni dei fattori che incidono su questo aspetto.

La seconda fase è la valutazione della limpidezza e della trasparenza, vale a dire la capacità o meno di far trasparire la luce e l’eventuale presenza di impurità o residui. Per farlo è necessario inclinare il calice di 45° su un fondo bianco e con una buona illuminazione.

Poi c’è la consistenza del vino, legata al contenuto di sostanze diverse dall’acqua e responsabili del suo profilo organolettico. Per esaminarla sarà necessario roteare il vino nel bicchiere per valutarne la fluidità, il primo dei motivi del notissimo gesto divenuto simbolo per antonomasia della degustazione di un vino.

Si potranno così osservare goccioline di vino che scendono lungo le pareti (in italiano si parla di “archetti”, in francese di “lacrime”). I vini più corposi, pesanti e ben strutturati scenderanno più lentamente, mentre i vini più leggeri, in particolare i vini bianchi, scenderanno più velocemente.

L’effervescenza è probabilmente la prima cosa che osserviamo nei vini spumantizzati o frizzanti. È lo sviluppo di bollicine, il perlage, che si forma dopo l’apertura di una bottiglia, conseguenza della liberazione di anidride carbonica che dissolvendosi fa liberare il gas, le cui bollicine creano la spuma tipica di questi vini.

L’olfatto

Una volta superato l’esame visivo, si passa a quello olfattivo, forse la parte più importante, ma anche la più difficile: è infatti necessaria molta pratica per riuscire a cogliere tutte le note olfattive. Tutti i vini presentano dei profumi che sono riconducibili ad oltre 200 diversi tipi di sostanze presenti in quantità anche minime nel vino, la cui combinazione produce un bouquet aromatico diverso da vino a vino, ma anche, in funzione delle condizioni di conservazione, da bottiglia a bottiglia.

L’odore di tappo, forse è riconoscibile anche ai meno esperti, mentre possono volerci diversi tentativi per individuare le innumerevoli fragranze che costituiscono il profumo di un vino.

Il nostro consiglio pratico su come degustare il vino con il naso è di procedere in due tre fasi:

  • in un primo momento,accostate il bordo del calice al naso, inspirate profondamente e poi allontanate il bicchiere, cercando di individuare il profumo più caratteristico;
  • successivamente,   fate roteare il bicchiere;
  • a questo punto, riavvicinate il calice al naso ed annusate di nuovo per cogliere le diverse note.

Il gusto

L’assaggio del vino è l’ultimo passaggio della degustazione e consiste principalmente nella valutazione delle sensazioni gustative che si percepiscono durante la permanenza del vino nel cavo orale. Le diverse sostanze presenti nel vino interagiscono con le papille gustative della lingua producendo degli stimoli che vengono poi passati in forma di impulsi nervosi al cervello. Inoltre, le gengive ed il cavo orale sono soggetti a stimoli di carattere “tattile” che producono a loro volta delle sensazioni, che vengono poi inviate al cervello in forma di impulsi.

Come si procede?

Il sorso deve essere discreto ed essere fatto cercando di inghiottire meno aria possibile. Assaggiate il vino con tutto il palato, non solo con la lingua, facendo in modo di distinguere, oltre ovviamente al sapore, anche la consistenza e la viscosità, e trattenetelo in bocca per tutto il tempo che vi occorre. Attendete qualche secondo per accertarvi del retrogusto.

Se volete mettere alla prova i nostri consigli su come degustare i vini, la nostra cantina è felice di ospitarvi per diversi tour di degustazione in compagnia di sommelier professionali.