Rappresenta un primo approccio al leggendario territorio di Bolgheri la nuova, elegante etichetta di Banfi, presentata ufficialmente all’ultimo Vinitaly.
Con questa nuova etichetta, Aska, Banfi arriva a Bolgheri: un territorio leggendario, conosciuto in tutto il mondo per i suoi pregiati vini, e una denominazione in forte crescita. L’acquisizione di un vigneto di 5 ettari in questa terra rappresenta per Banfi un nuovo ed entusiasmante progetto, assolutamente complementare a quello di Montalcino, basato sulla stessa filosofia produttiva di vini di alta qualità.
Aska, the Bolgheri Rosso DOC signed Banfi
Un vino che racconta le origini di una leggenda: Aska, infatti, in etrusco significa contenitore. L’antico ed affascinante popolo che abitava le terre toscane, lo usava come recipiente per contenere vino e olio, per raccogliere profumi e nettari. Ma era anche uno scrigno, che serviva a proteggere le emozioni ed i sentimenti umani che gli uomini ricevevano da Cautha e Semla, gli dei etruschi di sole e luna, rappresentati da due sfere luminose che scandiscono, con il giorno e la notte, il trascorrere del tempo. E sull’elegante etichetta di Aska si ritrovano tutti i simboli di questa leggenda.
Le uve di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, dopo un’attenta selezione, sono vinificate con fermentazione e macerazione tradizionale in tini d’acciaio. Segue un invecchiamento in barriques di circa 10 mesi, ed un idoneo affinamento in bottiglia.
La degustazione ci parla di un Bolgheri Rosso DOC molto intenso, morbido, dal colore rosso rubino con riflessi violacei, che si presenta con aromi eleganti di legno tostato, caffè, spezie e frutti rossi. In bocca ha una buona struttura, armoniosa con una leggera vena di acidità, che lo rende fresco ed equilibrato. Perfetto accompagnamento a piatti di cacciagione, si sposa ottimamente a formaggi di pasta dura, di media e lunga stagionatura.
“Siamo estremamente soddisfatti di lavorare a Bolgheri – commenta il DG di Banfi, Enrico Viglierchio – dove arriviamo portando il nostro massimo rispetto verso tutti coloro che vi operano e che ci hanno preceduti. Abbiamo considerato fondamentale l’acquisizione di un vigneto su cui poter lavorare portando con noi tutta l’esperienza maturata a Montalcino”.