Cristina Mariani-May, proprietaria della rinomata cantina Castello Banfi di Montalcino, si sta preparando con il suo team di enologi per una delle vendemmie di Brunello di Montalcino più interessanti e impegnative degli ultimi anni.
“Le variazioni meteorologiche dei mesi passati ci hanno regalato condizioni climatiche inaspettate” dice Cristina Mariani-May. “La breve, ma intensa, ondata di caldo ha avuto come effetto una riduzione della produzione: adesso è quindi necessario prestare particolari attenzioni e cure sia in vigna che in cantina. Le continue ricerche effettuate ed il nostro perseverare alla ricerca dell’eccellenza, ci permettono di poter affrontare condizioni avverse, pur mantenendo altissimi standard qualitativi, sia per i nostri Brunelli di Montalcino che per i SuperTuscans”.
Vendemmia di Brunello 2011: per Castello Banfi, la selezione è la chiave del successo
L’annata 2011 è iniziata tardi, con una primavera fresca e abbondanti piogge. Le temperature al di sotto delle medie stagionali, sono continuate fino a luglio, ma a partire da metà agosto e fino all’inizio di settembre, gli effetti dell’anticiclone sopra il continente africano, hanno portato le temperature ben al di sopra dei 38 gradi centigradi. Le vigne hanno avuto a disposizione sufficienti risorse idriche, evitando lo stress. Tuttavia, in quei vigneti dove le uve sono rimaste più esposte, il sole a picco ha letteralmente ustionato i chicchi.
Queste condizioni sono radicalmente differenti dal grande caldo del 2003, ed anche dal clima tendenzialmente freddo del 2002: quest’annata assomiglia di più alla vendemmia del 2000, che è iniziata in modo analogo con clima generalmente più fresco seguito poi da un momentaneo, ma intenso, innalzamento delle temperature durante agosto.
“Abbiamo finito la vendemmia dei bianchi la scorsa settimana, con una riduzione improvvisa della resa dal 30% fino al 40%”, ha detto Cristina Mariani-May. “Questa settimana abbiamo iniziato la vendemmia di Merlot e Syrah: la chiave è stata la raccolta a mano delle uve, e questo metodo sarà ancor più vitale nelle prossime settimane, nel momento in cui inizieremo la raccolta del sensibile Sangiovese. Di fronte ad una buona qualità delle uve in genere, dobbiamo selezionare con cura le uve nei vigneti, e poi controllarle nuovamente quando arrivano in cantina”.
Uve raccolte a mano
Sin dalla nascita di Castello Banfi nel 1978, le uve dei vigneti per la produzione dei vini più importanti, sono state sempre raccolte a mano. Nel 2007, tuttavia, è stato aggiunto un doppio triage nella scelta delle uve in cantina: un primo, generale controllo manuale dei grappoli che arrivano in cantina, seguito da una selezione individuale degli acini diraspati, e portata poi a termine con un ulteriore screening ottico, che effettua test di peso e densità. Le uve selezionate sono poi vinificate separatamente nei fermentini individuali Horizon, tini compositi in acciaio inossidabile e rovere francese, sviluppati e brevettati da Castello Banfi con l’obiettivo di ottenere il meglio da entrambi i materiali utilizzati. Castello Banfi, in collaborazione con le università di Pisa e di Milano, ha portato avanti una ricerca finalizzata ad isolare una selezione di eccellenti cloni di Sangiovese in grado di produrre un Brunello di Montalcino eccezionale.
“Avremmo preferito avere condizioni atmosferiche favorevoli come nel 2001, 2004, 2007 e 2009”, ha dichiarato Cristina Mariani-May “ma decenni di ricerche ci hanno preparati ad affrontare i capricci della natura, ed il nostro team sa come comportarsi in vendemmie come queste”.
Castello Banfi, cantina della famiglia Mariani, è stata insignita per 12 volte Miglior Cantina Italiana al Vinitaly per aver saputo coniugare, nei trenta anni della sua storia, imprenditorialità, alta qualità, innovazione tecnologica e tradizione, sempre nel massimo rispetto del territorio. Prima cantina ad ottenere le certificazioni di Responsabilità Etica, Sociale ed Ambientale (ISO 14001 e SA 8000) e di Qualità dei Prodotti e dei Servizi e Rispetto del Cliente (ISO 9001:2000). Il castello medievale che domina i vigneti è divenuto un punto chiave dell’ospitalità toscana con wine bar enoteca, il ristorante La Taverna, Il Borgo boutique hotel ed il museo del Vetro.